Politica
19 settembre, 2025Articoli correlati
L'iniziativa promossa dalle associazioni animaliste e ambientaliste, mentre il centrodestra ha presentato un testo che ridurrebbe i limiti dell'attività venatoria. Secondo Eurispes, il 76% degli italiani è contrario alla caccia
Sono state consegnate questa mattina — 19 settembre — le oltre 50 mila firme (53 mila, per la precisione) per la proposta di legge di iniziativa popolare che punta ad abolire la caccia, a tutelare orsi e lupi, a incrementare le aree protette e a vietare l’ingresso dei cacciatori nelle aree private. La campagna — promossa da da Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc, Animal Protection e Oipa — è stata un successo, con il quorum raggiunto già a ferragosto, in meno di due mesi rispetto ai sei previsti per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. Il deposito delle firme è arrivato a pochi giorni dalla ripartenza della stagione venatoria, che inizierà domenica 21 settembre.
"Le associazioni animaliste con questa legge hanno deciso di rappresentare la stragrande maggioranza degli italiani, che è contraria alla caccia secondo ogni sondaggio, e contraria all'uccisione degli animali per motivi di divertimento — ha dichiarato il presidente di Lav, Gianluca Felicetti —. Il governo sta cercando di estendere la caccia ancora di più di quanto oggi sia diffusa. Lo facciamo avendo raggiunto il quorum previsto in poche settimane estive, per questo testo che chiede l'abolizione della caccia e chiede l'estensione della protezione ai lupi che rischiano di rientrare nel mirino dei cacciatori con la scellerata decisione europea. Gli italiani — ha aggiunto — ne fanno una questione etica e chiedono di riportare la discussione in un ambito scientifico, cosa che non fa il disegno di legge depositato dalla proposta del ministro Lollobrigida. Vogliono uccidere sempre più animali, diffondere sempre più le armi e diminuire le aree protette”.
Secondo un sondaggio di Eurispes citato in una recente nota di Lav, il 76 per cento degli italiani sarebbe contrario alla caccia; un settore, secondo un rapporto Nomisma del 2023, che raggiunge un valore economico di oltre otto miliardi di euro (anche se, negli ultimi dieci anni, il numero di cacciatori è diminuito di 200 mila unità).
Lo scorso 20 giugno i partiti di centrodestra hanno depositato, sempre in Senato, un disegno di legge sull’attività venatoria, pesantemente contestato dalle associazioni animaliste e ambientalista perché finirebbe — a loro dire — per ridurre fortemente i limiti alla caccia previsti dalla legge del 1992.
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