Politica
27 settembre, 2025L’europarlamentare di Avs è in mare con la Global Sumud Flotilla, la flotta civile in rotta verso Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese stremata da 23 mesi di fame imposta da Israele. Per l’Espresso Scuderi racconta la navigazione
Siamo all’ottavo giorno di navigazione. L’aria a bordo è un misto di concentrazione e tensione: ogni gesto, ogni spostamento ha una sua importanza. Stiamo affinando gli ultimi dettagli tecnici, soprattutto sulla nave principale della nostra flotta, la “famiglia Madeira”, o come la chiamiamo tra noi, “famiglia Gaza City”. Ha avuto un problema tecnico e qui farà una sosta più lunga del previsto, riallocando beni e persone. Ogni decisione è dettata dalla necessità: chi o cosa può essere utile a un’altra barca viene trasferito. Nulla può essere lasciato al caso.
Penso che tra qualche ora si partirà, e a quel punto in due ore saremo in acque internazionali. Maria Elena Delia è tornata in Italia perché il movimento in Italia ha ritenuto che, data l’altissima attenzione che si è sviluppata fino ad arrivare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fosse necessario che questa attenzione fosse veicolata da una persona in grado di rappresentare il movimento. Maria Elena Delia, portavoce del movimento in Italia, ci ha accompagnato fino a Creta, ma ora il suo lavoro può essere molto più incisivo nel paese: tutelare tutta la Flotilla e ottenere i risultati più importanti per Gaza, ovvero garantire il supporto dei governi italiani per creare un corridoio umanitario permanente. Questo è il ruolo che ha senso che lei assuma, in modo da avere un interlocutore rappresentativo e continuativo che possa fare questo tipo di mediazioni.
Una volta completata questa fase, partiremo finalmente verso Gaza. Salvo imprevisti tecnici o ulteriori attacchi gravi, questo sarà il nostro ultimo pit stop: da qui proseguiremo verso la rotta più veloce, passando per acque internazionali, diretti verso Gaza.
La nostra barca, la Morgana, non ha più la randa, la vela principale. Non siamo riusciti a sostituirla dopo gli attacchi di droni, eppure non ci fermiamo. Proseguiremo a motore e con la vela piccola. La missione va avanti: l’obiettivo resta chiaro e immutabile, creare un corridoio umanitario permanente verso Gaza.
Gli equipaggi sono compatti, convinti. L’attenzione su Gaza non si abbassa un istante, Gaza è il nostro monito.
La raccolta e l'editing delle "pagine" del diario è a cura di Lidia Ginestra Giuffrida
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