Politica
30 settembre, 2025Se l'Aula dovesse confermare il voto il prossimo nove ottobre, i tre esponenti di governo non andranno a processo come invece chiesto dal tribunale dei ministri. Il Pd: "Salvacondotto per evitare il processo"
La Giunta per le autorizzazioni della Camera, come prevedibile, ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, indagati per il caso Almasri.
I voti che hanno bocciato il testo con cui il relatore Federico Gianassi del Pd ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’organo parlamentare deputato sono quelli del centrodestra. Si andrà quindi in Aula, con il voto previsto per il prossimo nove ottobre: l’unica differenza è che il relatore sarà un esponente del centrodestra - è stato designato Piero Pittalis - ma l’esito, a meno di improbabili stravolgimenti, dovrebbe essere lo stesso. Con la Camera che eviterà che i tre esponenti di governo vadano a processo, come invece richiesto dal tribunale dei ministri, per la scarcerazione del torturatore libico rimpatriato a Tripoli con un aereo Falcon in uso ai servizi segreti.
Situazione diversa per la capo gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi, indagata per “false informazioni” nella stessa vicenda: probabilmente, non potrà accedere allo stesso scudo di cui godono i parlamentari.
FdI: "Ministri e Mantovano agito nell'interesse dello Stato"
"Il voto è andato così come prevedevamo, tutta la maggioranza era presente. Abbiamo contestato chiaramente il contenuto della relazione che non abbiamo condiviso per nulla in quanto sia i ministri Nordio che Piantedosi, che il sottosegretario Mantovano, hanno agito assolutamente nell'interesse dello Stato". Ha affermato il deputato Dario Iaia, capogruppo di Fdi alla Giunta per le autorizzazioni a procedere dopo il voto sul caso Almasri. "La loro azione è stata ispirata alla tutela della sicurezza nazionale, dell'interesse e della tutela degli italiani in Libia, sia dei cittadini e sia delle imprese che dell'ambasciata italiana", ha aggiunto.
Pd: "Salvacondotto per evitare il processo"
"La Libia sembra più pronta ad affrontare il caso Almasri di quanto sia stato il governo italiano in base alle ultime notizie", ha affemrato Gianassi del Pd dopo il voto alla Giunta per le autorizzazioni della Camera. "La schiena dritta di cui parla il governo italiano - ha proseguito - si è liquefatta. Il voto di oggi è un chiaro salvacondotto dal processo penale per per i ministri e per garantire l'impunità. Per essendo su questo il mio giudizio molto negativo, almeno abbiamo ottenuto da queste settimane di lavori in giunta la chiarezza che era mancata per mesi: tutte quelle reticenze e omissioni, sono state accantonate. Ora abbiamo preso atto che c'è stata detta una menzogna al Parlamento, agli italiani e il motivo come detto oggi nella dichiarazione di voto della maggioranza, è che i componenti della milizia libica fanno tanta paura al governo da spingerlo a non consegnare Almasri alla Cpi". Quella di "oggi è l'autodistruzione della narrazione di un governo forte che non è sotto ricatto di nessuno", ha concluso.
Magi: "La Giunta salva i ministri ma la condanna politica c'è"
"La maggioranza salva Nordio, Piantedosi e Mantovano dal processo per il caso Almasri. La condanna politica per aver liberato un criminale e averlo riaccompagnato a casa con volo di Stato è però definitiva - ha affermato l segretario di +Europa Riccardo Magi -. Vedremo ora in Aula, ma l'esito è già scritto. Resta il fatto che questa destra si dimostra garantista con i suoi ministri e persino con criminali ricercati dalla Corte Penale internazionale, ma è giustizialista con tutti gli altri".
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