Politica
9 settembre, 2025Era capolista di Avs per le elezioni che si terranno il 5 e 6 ottobre, ma le commissioni elettorali di Reggio Calabria e Cosenza lo hanno escluso dalla corsa per via della legge Severino e per la condanna a 18 mesi per falso (con pena sospesa). "Non so se farò ricorso, non voglio che ci si focalizzi su di me", ha replicato
Mimmo Lucano non potrà candidarsi in Calabria alle elezioni del prossimo 5 e 6 ottobre. In base alla legge Severino, e perché condannato in via definitiva a 18 mesi per falso (con pena sospesa, ma le richieste della procura erano più pesanti), l’attuale europarlamentare e sindaco decaduto di Riace è stato dichiarato incandidabile dalle commissioni elettorali di Reggio Calabria e Cosenza ed è stato escluso dalle liste di Avs.
"Non so se farò ricorso"
“Non lo so se farò ricorso, ci sto pensando, ma non voglio che la campagna elettorale si focalizzi sulla mia vicenda personale, oscurando i temi importanti che ci sono sul tavolo”, ha detto amareggiato, ancora indeciso sul da farsi. Ma, ha spiegato ad Adnkronos, “mi sembra che ci sia come un filo conduttore che parte dalla questione penale, arriva alla decadenza da sindaco (su cui è pendente un ricorso di fronte alla Corte d’appello dopo la decisione del tribunale di Locri, ndr), e da ultimo arriva fino alla mia esclusione dalle liste. C’è una regia politica dietro questa cosa”.
Avs: "C'è qualcosa di molto politico"
Per il segretario regionale di Avs, Fernando Pignataro, “è una vicenda contraddittoria e c’è qualcosa di molto politico”. E ha annunciato una conferenza stampa per sabato prossimo, 13 settembre, con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni a Lamezia Terme. “Ieri – ha aggiunto Pignataro - ci era stata comunicata la decisione del Tribunale di Reggio Calabria mentre a Cosenza la candidatura era stata accettata senza problemi. Oggi, siamo stati chiamati dal Tribunale di Cosenza per un contraddittorio alla luce delle informazioni giunte da Reggio e Lucano è stato escluso anche qua, nonostante gli stessi giudici abbiamo rilevato che non c'è stato l'abuso di potere previsto dalla legge Severino". Lucano, per il segretario calabrese di Avs “probabilmente paga il fatto di avere lanciato l'idea di una Calabria che può essere diversa, un'idea nata con il nuovo modello di accoglienza e di inclusione di Riace”.
Cosa prevede la legge Severino
La legge Severino introdotta sotto il governo Monti prevede, all’articolo 7, che “non possono candidati alle elezioni regionali" coloro che hanno subito condanne per specifici reati. Come quelli in cui è prevista una condanna a una pena "complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio”.
Per cosa è stato condannato Mimmo Lucano
Mimmo Lucano è stato per anni al centro di un lungo e controverso percorso giudiziario legato al sistema di accoglienza che aveva cambiato il volto di Riace. A settembre 2021 il tribunale di Locri lo ha condannato a 13 anni e 2 mesi, quasi il doppio di quanto chiesto dall’accusa. Le accuse erano pesantissime: associazione a delinquere, truffa, peculato, abuso d’ufficio e falsità in atti, connessi alla gestione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. Poi già l’appello, nell’ottobre 2023, aveva ribaltato la sentenza riducendo la condanna a un anno e sei mesi, con pena sospesa, escludendo i reati più gravi come associazione a delinquere, truffa e peculato. L’anno successivo la Cassazione ha messo la parola fine sul procedimento, mettendo nero su bianco che da parte di Lucano non c’era stata alcuna attività predatoria, e l’unica contestazione è su un atto amministrativo — sui 57 invece ipotizzati dalla procura — firmato nel 2017.
La strategia difensiva
Ora resta da capire cosa faranno i sue legali perché, come spiegato dall’avvocato Andrea Dacqua, l’applicazione della legge Severino è “controversa”. Un’ipotesi difensiva potrebbe essere quella di appellarsi alla sospensione della pena per non far cadere la tagliola dell’incandidabilità. Che, però, per ora lo esclude dalla corsa a Palazzo Campanella.
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