CHI SALE
ADRIANO PANATTA
Dal momento del trionfo a Malaga di Jannik Sinner, il tennista azzurro più famoso di sempre ha smesso di essere l’unico italiano (con Paolo Bertolucci) ad avere vinto l’insalatiera più ambita del pianeta indossando nel 1976 una maglietta rosso bandiera contro il Cile di Pinochet. Ma lui, invece di rimpiangere un primato durato 47 anni, è diventato il più acceso tifoso del giovanissimo campione, profetizzandogli la conquista del titolo di numero uno al mondo «per molti anni». Solo i grandi hanno questa classe.
ELENA CECCHETTIN
Assieme al dolore struggente per una tragedia inaccettabile, la sorella di Giulia è riuscita nei durissimi giorni del lutto a trovare la forza per indicare la strada più saggia per combattere la violenza sulle donne. Ricordando che serve davvero «una rivoluzione culturale», che insegni a ciascun uomo «ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno». Un raro esempio di lucidità, di sobrietà e di concretezza di cui la politica dovrebbe saper fare tesoro.
AITANA LOPEZ
È molto, molto difficile trovare un difetto ad Aitana, incantevole venticinquenne che di professione fa la modella, anzi l’influencer. Ha 155 mila follower e guadagna 10 mila euro al mese. Eppure, a voler essere pignoli, un piccolissimo difetto ce l’ha questa donna con i capelli biondo-rosa: non esiste. È stata creata con l’intelligenza artificiale da un’agenzia spagnola, giusto per darci un assaggio del nostro futuro prossimo venturo (e qualcuno paga pure, per vedere i suoi video hot su OnlyFans).
CHI SCENDE
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA
Il ministro-cognato si è rifiutato di scusarsi per aver fatto fermare un Frecciarossa nella piccola stazione di Ciampino solo perché lo avrebbe fatto arrivare tardi a una cerimonia di inaugurazione. E ora – lui che ha scoperto la sovranità alimentare ma ha tuonato contro la sostituzione etnica, confessando solo dopo di non conoscere l’origine di quella teoria – è diventato il simbolo dei nuovi potenti che possono permettersi di fare (e di dire) quello che vogliono senza doverne rispondere a nessuno.
MARCO RIZZO
Neanche un’équipe di psicoanalisti saprebbe ricostruire il percorso mentale di uno che, dopo essere stato tra i fondatori di Rifondazione comunista e del Partito dei Comunisti italiani e dopo essere stato eletto nel 2009 segretario generale del Partito comunista, ha deciso di fare la lista “Indipendenza!” con Gianni Alemanno, che era capo dei giovani missini all’epoca di Almirante e ora attacca Giorgia Meloni (però da destra), ma come lui è putinista e novax. Sta nascendo il partito fascio-comunista?
NUNZIA DE GIROLAMO
Dopo “Liberi tutti!” di Bianca Guaccero (sospeso alla terza puntata) e il “Mercante in fiera” di Pino Insegno (stroncato dal flop degli ascolti), “Avanti popolo!” di Nunzia De Girolamo è la terza trasmissione Rai che si avvia inesorabilmente a chiudere bottega per il fuggi-fuggi del pubblico (martedì scorso ha fatto appena il 2,15% di share). La colpa non è della conduttrice, ma di chi l’ha mandata allo sbaraglio: per conquistare l’egemonia culturale del video bisogna innanzitutto sapere come si fa, la televisione.