Sostenibilità
10 novembre, 2025Articoli correlati
Il presidente brasiliano apre i lavori della conferenza sul clima di Betlem: "Se quanti fanno la guerra fossero qui a questa Cop, si renderebbero conto che è molto più economico investire 1,3 miliardi per porre fine al problema climatico piuttosto che spendere 2,7 trilioni di dollari per fare la guerra"
"Controllano gli algoritmi, seminano odio, diffondono paura, attaccano le istituzioni, la scienza e le università. È il momento di infliggere una nuova sconfitta ai negazionisti”. Iniziano con un appello di Luiz Inacio Lula da Silva i lavori della Cop30 a Belem, in Brasile. “Se quanti fanno la guerra fossero qui a questa Cop, si renderebbero conto che è molto più economico investire 1,3 miliardi per porre fine al problema climatico piuttosto che spendere 2,7 trilioni di dollari per fare la guerra, come hanno fatto l'anno scorso”.
Poi, il leader brasiliano ha evocato la necessità di costruire una “governance globale più solida, in grado di garantire che le parole si traducano in azioni. La proposta di creare un Consiglio per il clima, collegato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, è un modo per dare a questa sfida l'importanza politica che merita”. Quella che si apre oggi — 10 novembre — sarà “la Cop della verità”. Perché “nell'era della disinformazione, dove gli oscurantisti rifiutano non solo le prove scientifiche, ma anche i progressi del multilateralismo”.
La direzione in cui si sta andando, per Lula, è giusta, “ma alla velocità sbagliata. Al ritmo attuale, stiamo ancora andando verso un aumento di oltre un grado e mezzo della temperatura globale. Superare questa soglia è un rischio che non possiamo correre. Il nostro Appello all'Azione è diviso in tre parti: nella prima faccio appello ai Paesi affinché rispettino i loro impegni. Nella seconda parte esorto i leader mondiali ad accelerare l'azione per il clima. Abbiamo bisogno di roadmap affinché l'umanità, in modo equo e pianificato, superi la dipendenza dai combustibili fossili, fermi e inverta la deforestazione e mobiliti risorse per questi scopi. Mentre “per la terza parte, invito la comunità internazionale a mettere le persone al centro dell'agenda climatica. Il riscaldamento globale può spingere milioni di persone alla fame e alla povertà, facendo regredire di decenni i progressi compiuti”.
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