Da oggi, 16 giugno, l'Italia aderirà ufficialmente all'alleanza Ue sul nucleare, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore. La decisione di diventare, adesso, membro effettivo fa "seguito alla scelta del governo nazionale, della maggioranza, di presentare il disegno di legge per il ritorno alla produzione di energia nucleare, così come previsto dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec)", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Consiglio energia a Lussemburgo. Lo scopo dell'alleanza è quello di promuovere e rafforzare l’uso dell’energia atomica come mezzo per la decarbonizzazione, in quanto il nucleare, facendo parte della tassonomia verde dell’Unione europea - considerata a zero emissioni -, è autorizzato a ricevere finanziamenti.
L'iniziativa, a guida francese, è nata nel 2023 per promuovere gli interessi dei Paesi favorevoli all'utilizzo del nucleare: Parigi ha infatti circa una cinquantina di reattori nucleari, grazie ai quali produce circa il 70% della sua energia. Ne fanno parte, oltre alla Francia e all'Italia, anche il Belgio - entrato a inizio 2025, dopo essere stato anch’esso Paese osservatore -, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. Per il nostro Paese si tratta di "una scelta che ha risvolti industriali e tecnologici che ci vede in prima fila e sulla quale continueremo" ad avanzare, ha sottolineato Pichetto Fratin.
"Per l’Italia significa far parte del gruppo dei Paesi dell'Unione europea che esplicitamente supportano e promuovono politiche pro-nucleare per usi pacifici, - ha spiegato Stefano Monti, presidente dell’Associazione italiana nucleare e della European Nuclear Society, al Corriere della Sera -. L’alleanza è a livello ministeriale e quindi esprime posizioni ufficiali dei governi che vi hanno aderito sotto la guida della Francia. Implicitamente il nostro Paese si avvia ad avere un programma nucleare non solo per la ricerca e sperimentazione, ma anche per lo sviluppo industriale".
"L’ingresso dell’Italia – ha continuato - sposta gli equilibri in Europa perché ora i Paesi che fanno parte dell’alleanza nucleare dei governi sono diventati 13 su 27. Ci sarà ancora più pressione sulla Commissione europea ad adottare decisioni favorevoli alla realizzazione di nuovi impianti nucleari nella Ue e ad estendere al nucleare i vari strumenti finanziari già utilizzati per la transizione energetica quali i finanziamenti della Bei e dell’Innovation fund, gli Ipcei".