Sostenibilità
15 luglio, 2025Nuove ondate di calore anomale attraversano diverse città italiane. Nelle zone più esposte e senza vegetazione urbana, la campagna "Che caldo fa" di Legambiente ha misurato temperature superficiali altissime
A Bologna il suolo brucia e senza coperture e vegetazione urbana diventa incandescente. Nei giorni scorsi, Legambiente ha rilevato temperature superficiali fino a 60 gradi, soprattutto nelle zone più esposte della città. La misurazione fa parte della campagna "Che caldo fa", per sensibilizzare sull'urgenza di interventi strutturali contro le ondate di calore. Tra i punti più critici rilevati ci sono l'ingresso del supermercato in via Giuseppe di Vittorio, dove l'asfalto ha raggiunto 59,8 gradi, e la fermata del bus in via della Barca, completamente priva di ripari, anche qui con temperature che hanno sfiorato i 60 gradi. All'ingresso del Poliambulatorio di via Colombi, una rampa di accesso per disabili è arrivata a far registrare 50,4 gradi e l'asfalto ha superato i 58 gradi.
Legambiente ha sottolineato anche disuguaglianze tra i quartieri della città. A fare la differenza è la presenza di aree verdi. L'associazione chiede dunque l'introduzione diffusa di alberi in vaso e coperture artificiali per le aree urbane più vulnerabili. Sono proprio i quartieri più fragili, ha affermato l'associazione, a necessitare di misure urgenti e mirate per migliorare la qualità della vita durante le giornate più torride. Da qui nasce anche la proposta di mappare i luoghi pubblici più più esposti al sole per installare coperture, "adottando un approccio equo che tenga conto delle disparità sociali e territoriali". Bologna, sottolinea il presidente regionale di Legambiente Davide Ferraresi, sta dimostrando attenzione al tema, "come dimostrano le recenti iniziative per aumentare gli interventi per l'adattamento ai cambiamenti climatici del progetto Bologna verde". Ma, aggiunge, "è fondamentale che questi interventi si estendano anche ai quartieri più fragili". La campagna che oggi ha toccato Bologna vuole proprio evidenziare le "disuguaglianze termiche" e la cooling poverty, ovvero l’incapacità dei cittadini in contesti di vulnerabilità di mantenere condizioni termo‑fisiologicamente sostenibili.
Dopo alcuni giorni di sollievo, l'emergenza caldo continua a preoccupare l’Italia, con l'allerta arancione prevista per mercoledì 16 luglio a Firenze, Perugia e Rieti. Proprio Perugia ha raggiunto già oggi, 15 luglio, livelli critici, mentre per altre 11 città, da Nord a Sud, è stata diramata un'allerta gialla: Ancona, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Frosinone, Latina, Pescara, Rieti e Viterbo.
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