Dal blog di Grillo arriva la “scomunica” per Paolo Virzì, nominato “Regista del giorno” per via delle sue dichiarazioni critiche sul neosindaco pentastellato di Livorno Marco Nogarin. Un atto dovuto, l’iscrizione in quella specie di registro degli indagati che è la pagina web del leader Cinque Stelle.
Il regista livornese, parlando con L’Espresso, Repubblica e Adnkronos dei risultati del voto nella sua città d’origine, ha calato in realtà soprattutto l’ascia sulle colpe del Pd (“se la sono meritata tutta questa sconfitta”) ma non ha di certo lesinato critiche anche al Movimento e ai suoi metodi. [[ge:espresso:palazzo:1.168634:article:https://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/06/09/news/livorno-per-il-pd-una-sconfitta-meritata-1.168634]]
In particolare – nell’esporre Virzì alla gogna mediatica grillina - il blog di Grillo addita le frasi contro Nogarin: “Ho sentito le prime dichiarazioni di Nogarin seguito i collegamenti televisivi con lui. E' stato imbarazzante; imbarazzante che non sapesse rispondere alle domande che gli rivolgevano, che perdesse la pazienza, che si rifugiasse negli slogan; straziante che combattesse con la lingua italiana. Per prendersi cura di una città malata non bastano gli slogan, le semplificazioni, bisogna farla funzionare. Non mi pare che Nogarin parli a tutta la città. Non sembra esserci da parte sua un progetto di governo della città”. A seguire, oltre duecento commenti, a maggioranza contro il regista (sullo stile “è un poveraccio”), qualcuno anche contro i Cinque stelle (“Mi pare una sua opinione ben legittima, e allora? Ma è possibile che la comunicazione 5 stelle stia diventando così scadente?”).
In realtà, Virzì ha detto cose persino più urticanti, a guardarle con le lenti di Grillo. Sostiene in pratica il regista che Nogarin ha una chance per amministrare bene la città: e consiste nell’ “imparare l’arte della politica”, facendo “il contrario di quel che predica Grillo nel blog”. I
n pratica, un invito all’insubordinazione, all’abbandono dei metodi del gran capo in nome della “politica vera, che è una cosa seria”, per dimostrare che “il Movimento, dentro cui ci sono pure degli stupidi, ma anche molti volenterosi, è capace di governare”, come “finora non è accaduto neanche a Parma”.
In fondo, è lo stesso argomento che usa Renzi quando parla dei grillini come di “prigionieri” del proprio leader. Si capisce quindi ancor meglio perché Grillo se n’abbia avuto a male, per le parole di Virzì. Al di là dei commenti sui “congiuntivi zoppicanti di Nogarin”, che in fondo per - un politico vero - sono un dettaglio.