Anche Sanremo a volte riserva delle gradite sorprese. Nell’articolata preparazione della nuova edizione del festival spunta una di quelle notizie che donano sollievo generalizzato: viene ridotto il numero dei big che passa dai 30 dello scorso anno a 26. 

Quel che più si ricorda della scorsa edizione targata Conti e vinta dalla balorda nostalgia di Olly, era quel senso di ansiogena corsetta musicale, una canzone dopo l’altra, presto, presto che è tardi, una sorta di Bianconiglio in smoking pronto a far scivolare sul palco dell’Ariston piccole grandi star, note e stonature, collane d’oro e tatuaggi coperti, innocenti giovani e voci spaziali  per non correre il rischio di sforare, schiacciando trenta brani (no, 29, dopo il ritiro di Emis Killa) in uno spazio stretto come un abito della taglia sbagliata. Quindi chissà che quest’anno, con la riduzione della scaletta si riesca a respirare, almeno un filo.

Per il resto, il regolamento per il Sanremo 76 condotto da Conti per la quinta volta e previsto dal 24 al 28 febbraio resta ancorato alle sue certezze. Oltre ai big in gara poi, l’accesso di diritto nella categoria “Nuove Proposte” di due artisti provenienti da “Area Sanremo”, che si aggiungeranno ai due selezionati durante la finale di “Sanremo Giovani”  (14 dicembre su Rai Uno con la conduzione, si dice, di Gianluca Gazzoli). 

Tornano le tre giurie per assegnare la vittoria: televoto del pubblico (34 per cento); sala stampa tv e web (33 per cento) e la giuria delle radio (33 per cento). Confermata anche la serata delle cover, prevista per venerdì, in cui tutte e tre le giurie decreteranno vincitore o vincitrice (Giorgia trionfò lo scorso anno insieme ad Annalisa con la versione di Adele di Skyfall di Adele) senza che questo influisca sul verdetto finale.