Televisione
27 novembre, 2025Ormai una certezza del palinsesto televisivo, il racconto "lento" segna eccellenti picchi di share
C’è un dato televisivo che ieri - 26 novembre - non è passato inosservato: Geo, lo storico programma di Rai3, ha registrato il 13,3% di share. Un numero che, letto superficialmente, potrebbe sembrare semplicemente buono. In realtà è un dato fortissimo, se si considera il contesto in cui arriva.
In quella fascia oraria il racconto televisivo è saldamente presidiato dalla cronaca. Su Rai1 c’è La Vita in Diretta, condotta da Alberto Matano, programma di punta che fa numeri importanti grazie a un flusso continuo di attualità, casi e collegamenti. Su Canale 5 c’è Dentro la Notizia con Gianluigi Nuzzi, focalizzato su crime e cronaca. Due modelli riconoscibili e costruiti sull’urgenza del presente e sul bisogno di aggiornamento costante. Eppure Geo resiste. Anzi, cresce. Lo fa non rincorrendo il fatto del giorno e non competendo sullo stesso terreno. Geo fa altro: racconta. Racconta il mondo attraverso la natura, i territori, le storie, le persone, le trasformazioni del pianeta e dell’umanità. Propone lentezza in un tempo che corre, profondità in un panorama che semplifica, curiosità in un contesto che spesso si limita a informare senza spiegare. Ed è proprio qui che emerge, con forza, l’identità di Rai3.
Rai3 funziona quando fa Rai3. Non quando cerca di andare altrove, non quando prova a imitare modelli che non le appartengono, non quando propone un racconto non contestuale al tipo di pubblico che storicamente la sceglie. Ogni volta che la rete ha tentato di spostarsi da questa traiettoria, di inseguire un’altra audience, ha perso identità — e con l’identità, il pubblico. Perché in televisione, l’unica vera condanna è essere irrilevanti. Non essere riconoscibili.
Geo non parla a tutti, ma parla perfettamente al suo pubblico. E quel pubblico risponde. Con fedeltà. Con attenzione. Con numeri che, in quel contesto competitivo, valgono doppio. A conferma di questo, anche la prima serata di Rai3 continua a trovare spazio quando resta coerente con la sua vocazione: Chi l’ha visto? rimane un presidio riconoscibile, una certezza per una fascia di pubblico che cerca ancora inchiesta e servizio pubblico. Ma è Geo, nel pieno della tempesta della cronaca, a rappresentare la verità più potente: Rai3 vince quando racconta, non quando rincorre. Quel 13,3% non è soltanto un dato Auditel. È un messaggio editoriale chiarissimo. Dal quale la Rai dovrebbe prendere grande insegnamento.
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