«Io sono contro i bombardamenti, ma il governo non cadrà sulla Libia. Di qui al 2013 faremo riforme importanti, come quella sull'anatocismo e sull'agopuntura». Parla Domenico Scilipoti, uomo-simbolo dei Responsabili

Sulla Libia «dovevamo essere più cauti, trovare delle soluzioni. Se si fa la guerra c'è qualcosa che non sta funzionando». Del resto «se fossimo stati mediatori, avremmo fatto del bene». Colpo di scena (si fa per dire) nella questione libica: il re dei peones, Domenico Scilipoti , si schiera contro i bombardamenti italiani.

Scilipoti, pensa che la mozione presentata dalla Lega sulla Libia possa causare la crisi di governo? «No, ma c'è una visione diversa. E avere una visione diversa può solo che far bene. Credo che la legislatura durerà fino al 2013 ed è per questo obiettivo che il 14 dicembre ho votato la fiducia. Ci può essere la chiacchierata, l'importante è che l'Italia cresca e ci sia per i nostri figli un futuro più forte di quello di oggi».

Pierluigi Battista sul "Corriere" ha scritto che Pdl e Lega hanno un'identità chiara e si chiede invece che posizione abbiano i Responsabili. Qual è il progetto della Terza gamba? Oltre alla responsabilità cosa proponete?

«Abbiamo già proposto molto, con contributi in settori importanti, come la criticità bancaria, l'anatocismo (gli interessi sugli interessi, ndr), la tutela dell'essere vivente e le discipline non convenzionali come l'agopuntura. Inoltre noi vogliamo incentivare i giovani e le famiglie. Il nostro programma è per gli italiani. Perché essere responsabili significa poter portare qualcosa di utile al Paese, alla terra e alla patria».

La mozione della Lega vuole porre una scadenza per la guerra in Libia, voi quando pensate di porre una scadenza per il rimpasto?
«Non mi toccava prima, non mi tocca ora né mai mi toccherà. Non è un argomento da mettere al primo posto. Se arrivasse perché la maggioranza ha caselle vuote, va bene. Ma se non arriva, non importa. Io non sono disponibile ad andare al governo perché voglio fare il lavoro di parlamentare, il lavoro di intermediario tra il cittadino e il governo».

In che senso?
«Sono un ecologista profondo, credo che tutto nella vita sia interconnesso e da destra e da sinistra l'importante è cambiare un mondo che è malato».

Bossi dice che Berlusconi si è messo in ginocchio davanti ai francesi, che è un guerrafondaio. Lei condivide?

«E' un pregio avere pensieri che non coincidono, va benissimo. Basta avere posizioni comuni per gli italiani. La posizione della Lega è di grande riflessione. Se si fa la guerra c'è qualcosa che non sta funzionando, ci vuole pace e politica. Dovevamo essere più cauti, trovare delle soluzioni. Se fossimo stati mediatori, avremmo fatto del bene. La vita umana non ha prezzo e la politica dovrebbe sforzarsi di non fallire».

Nelle ultime settimane lei ha incontrato Berlusconi più di Bossi. Pensa che il Senatur avrà una crisi di gelosia?
«Non ha mica importanza che si incontrino o quante volte uno incontra Berlusconi. Bossi è intelligente e capace, non ha nessuna crisi di gelosia. Pdl e Lega sono i gruppi partiti all'inizio. Ora ci siamo anche noi. Del resto il nostro programma è stato condiviso sia da Berlusconi sia da Bossi . L'importante è lavorare. Nel mio dialetto si dice "chi mangia fa molliche"» .

Cosa risponde a chi considera i Responsabili dei "peones che tutelano solo se stessi", dei "venduti"?
«Ognuno pensa degli altri quello che è. Insomma è abituato a dire agli altri quello che è lui. Uno che è disponibile alla vendita pensa che anche gli altri si comportano come lui. Ognuno è la storia della sua vita e delle sue battaglie. Le mie sono verificabili, ho fatto cose importanti, almeno 30 proposte di legge, sono sempre pronto a difendere i cittadini. Se i giornalisti riportassero almeno un po' del lavoro che i parlamentari fanno...ma ci sono pochi giornalisti che sono giornalisti e parlano con il linguaggio della realtà».