Il primo cittadino di Perugia, Wladimiro Boccali, risponde all'articolo dell'Espresso sulla fine della rassegna internazionale dedicata al giornalismo. Promettendo il suo impegno

Il Festival del giornalismo non deve chiudere, non deve interrompersi, deve restare a Perugia, dove è nato e dove ha potuto crescere fino a diventare una delle più importanti manifestazioni, non solo della città e della regione. Se le cose non andranno così, non dipenderà certo dalle istituzioni, Comune di Perugia e Regione Umbria, che lo hanno sostenuto al limite del possibile e intendono continuare a farlo, proprio nella convinzione della sua unicità, sia in termini finanziari (la Regione ha comunicato in un incontro con gli organizzatori che aumenterà il suo contributo) sia sollecitando un intervento nazionale (a tal fine ho contattato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Legnini, che mi ha confermato interesse e disponibilità).

È comprensibile ed  ammirevole la passione con cui gli organizzatori ed inventori difendono la loro “creatura”, ma si spera non si compiano forzature. Certamente non è ricevibile la critica, se è rivolta alle istituzioni,  che «i soldi ci sono, li abbiamo visti, semplicemente si preferisce investirli in appuntamenti sicuramente non paragonabili al festival». Perugia e l’Umbria hanno una vita culturale intensa e propositiva, che rappresenta  una ricchezza della nostra comunità e va tutelata.

Emerge piuttosto, e non oggi, il tema di quanto il tessuto economico ed imprenditoriale, ed in particolare il settore del commercio e del turismo, riesca e intenda investire sulle grandi manifestazioni. Il tema è stato sollevato più volte anche da Umbria Jazz, per fare un solo esempio, e resta un punto importante soprattutto in una fase come questa. Perugia e l’Umbria hanno retto in materia di investimenti pubblici (un piccolo miracolo, se pensiamo a quanto è accaduto e accade altrove) ma si pone la questione di come insieme, pubblico e privato, si possa e debba tutelare e promuovere  un patrimonio di eventi che fa parte della nostra identità.

Comune di Perugia e Regione sono disponibili a riprendere costruttivamente questo discorso, del resto, da parte nostra, mai interrotto.

Wladimiro Boccali

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