Guerra al terrorismo, arrivano i droni Usa

Resti di un'auto distrutta da un attentato a Bamako, Mali
Resti di un'auto distrutta da un attentato a Bamako, Mali

La guerra all'estremismo islamico si combatte in Iraq e Siria, ma anche nel triangolo che va da Bengasi al nord del Mali e al nord-est della Nigeria. E' qui che gli Usa dislocheranno le armi killer

Resti di un'auto distrutta da un attentato a Bamako, Mali
La guerra al terrorismo si combatte in Iraq e Siria ma anche nel Triangolo delle Bermude africano. Una regione che ha per vertici Bengasi, il nord del Mali e il nord-est della Nigeria. Con baricentro a Dirkou, un’oasi nel Ténéré, a metà strada tra Tripoli e il Lago Ciad.

È qui che grazie a un accordo con il Niger gli Stati Uniti dislocheranno i propri droni killer. L’obiettivo? Controllare il sud della Libia e il corridoio che conduce al Mali, rotta chiave per trafficanti di droga, combattenti islamisti e predoni.

Scenari
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7/10/2014
Con la nuova base gli americani intensificheranno raid e operazioni di telerilevamento, già condotte sul versante mediterraneo della Libia dai droni Global Hawk e Predator in partenza da Sigonella. Ma la partita
è più ampia. E investe il Triangolo delle Bermude africano, espressione dell’analista francese Marc-Antoine Brillant a indicare «un’ampia regione dove sembrano scomparire nel nulla autorità statali, frontiere e illusioni di sviluppo».

Se nelle sue ex colonie del Sahel la Francia impegna 3000 soldati, nel sud della Libia si ricostituiscono gruppi islamisti costretti a lasciare il Mali proprio dalla controffensiva guidata da Parigi.

Sigle come Al Qaeda nel Maghreb islamico o Ansar Dine, in rapporti di alleanza variabili con Ansar Al Sharia e altre milizie libiche. Una miscela esplosiva che provoca incendi dall’Algeria alla Nigeria: dove i droni americani, decollati da Niamey, continuano a cercare tracce delle liceali sequestrate ad aprile dai predoni di Boko Haram.

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