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Il nuovo incarico al generale Vannacci imbarazza Crosetto e il governo

di Simone Alliva   4 dicembre 2023

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Israele espande le operazioni. Polemiche a Cop28 per la difesa dei combustibili fossili del presidente emiratino. Lollobrigida si difende dal Frecciarossa-Gate. Martedì i funerali di Giulia Cecchettin. I fatti da conoscere

Nuovo incarico a Vannacci. Opposizioni all'attacco
Nuovo incarico per il generale Roberto Vannacci, che l'estate scorsa, proprio in seguito alle polemiche causate dal suo libro autoprodotto, "Il mondo al contrario", era stato avvicendato da comandante dell'Istituto geografico militare di Firenze. Ora sarà capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell'Esercito. Insorge l'opposizione: «scandaloso premiarlo». Ma «non è stato né promosso né retrocesso», replica il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che definisce «strumentali» le polemiche, precisando che il vertice dell'Esercito «ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso». L'ufficiale, da parte sua, si dice soddisfatto: «è un ruolo prestigiosissimo che assumo e porterò avanti con la passione di sempre». Senza sciogliere la riserva su un suo futuro politico con una candidatura già alle elezioni europee dell'anno prossimo dopo il «porte aperte» dichiarato dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa. «Non mi precludo nulla», fa sapere il generale.

Lo Stato maggiore era tenuto, per legge spiegano alcune fonti ministeriali, a dargli un incarico, non poteva tenerlo “a disposizione” all’infinito senza addebiti disciplinari. L'incarico tuttavia non è puramente burocratico come sostengono alla Difesa, sottolineando che sarà il numero tre dopo comandante e vicecomandante Comfoter. E solleva dubbi sulla capacità di Crosetto di controllare davvero l’Esercito, che ha lasciato fare il generale. Ora il ministro invita ad attendere la conclusione del procedimento disciplinare. Un'apposita commissione sta infatti vagliando i fatti, a partire dagli atti prodotti dall'inchiesta formale. Nel giro di 150 giorni dalla nomina l'organismo stilerà un rapporto finale. A seguito degli esiti dell'inchiesta formale potrebbero essere adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di Vannacci, nel caso emergessero comportamenti non rispettosi delle regole. Valanga di critiche dall'opposizione, che considera la nomina un premio al generale che aveva definito «non normali» i gay. Per il leader M5S Giuseppe Conte, «chi porta con onore e sacrificio la divisa, rispettando i valori della Costituzione, viene spesso dimenticato; chi scrive le sue 'farneticazioni' in un libro fa carriera». Il segretario di Più Europa Riccardo Magi, definisce «indegna» la decisione: «è la conferma che con questo governo la xenofobia, l'omofobia e le farneticazioni complottiste sono meriti e non demeriti». Alessandro Zan (Pd) chiede a Crosetto di chiarire «come è stato possibile promuovere un generale che fa politica e esalta discriminazione e odio come valore». L'Italia «merita di meglio», secondo il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

Israele espande operazioni in "tutta la Striscia"
Israele estende la sua offensiva di terra nella devastata Striscia di Gaza, costringendo a spostamenti massicci la popolazione palestinese. Messi alle strette dall'offensiva, decine di migliaia di abitanti di Gaza si stanno spostando da Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, a Rafah, vicino al confine con l'Egitto. Fuggono dai bombardamenti ma si dirigono verso una zona disastrata dal punto di vista umanitario, dove il sovraffollamento e la mancanza dei servizi più basilari stanno generando epidemie. Il ritorno alla guerra aperta dopo la rottura della tregua tra Israele e Hamas ha avuto effetti a catena in una regione sull'orlo di una conflagrazione più ampia. Dalla scadenza della tregua venerdì scorso, a Gaza sono ripresi i combattimenti tra Hamas e l'avanzata delle truppe israeliane, così come i lanci di razzi dei militanti verso Israele e gli attacchi aerei israeliani sul territorio palestinese.

Lollobrigida: «Nessun privilegio, continuo il mio lavoro»
Sul caso del Frecciarossa Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, in una intervista al Corriere della Sera dice di non essere pentito: «No, perché non ho goduto di nessun privilegio. Negli ultimi sei mesi fermate a richiesta sono state effettuate 207 volte. E il treno non era più sulla linea ad alta velocità, ma deviato su una linea ordinaria. Ho chiesto se era possibile fare una fermata in una stazione esistente, dove sono scese anche altre persone. Non ho abusato di nulla. Avrei potuto prendere un aereo di Stato, ho preso un treno per inaugurare a Caivano da ministro capo delle forze forestali un parco da loro ripulito e restituito ai cittadini. Il governo sta cercando di salvare vite, non fare passerelle».

«Senza greggio si ritorna alle caverne». Bufera sul presidente di Cop28
La quarta giornata della Cop28 non era iniziata proprio bene: una coltre di smog avvolgeva Dubai fin dal primo mattino, imbarazzante per la città che ospita il summit mondiale sul clima. Poi la bomba: un audio in cui Sultan Al Jaber, presidente della conferenza a capo della delegazione degli Emirati Arabi, afferma che con l'eliminazione dei combustibili fossili - uno degli obiettivi del summit - si tornerebbe «all'era delle caverne». Le reazioni sono state immediate e hanno quasi offuscato la giornata di lavori. A partire dall'indignazione espressa dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che ha parlato di «affermazioni gravissime e assolutamente preoccupanti, sull'orlo del negazionismo climatico». Mentre nel corso della giornata è andata sempre più allungandosi la lista degli scienziati e delle personalità che hanno chiesto esplicitamente le dimissioni di Al Jaber. A diffondere l'audio, rubato nel corso di una sessione dei lavori, è stato un consorzio di giornalisti investigativi, Climate Reporting. «Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili é necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali», ha sostenuto Al Jaber, aggiungendo che seguire la strada dello stop al carbone, al petrolio e al gas naturale ostacolerebbe il cammino verso uno sviluppo realmente sostenibile: «A meno che - ha aggiunto - qualcuno non voglia riportare il mondo indietro all'era delle caverne». «Finalmente è caduta la maschera», il commento che ha cominciato a riecheggiare nelle sale del centro congressi Expo City Dubai, dove Al Jaber viene visto da molti come un personaggio molto controverso. Inviato speciale degli Emirati Arabi per la lotta ai cambiamenti climatici, è da tempo nel mirino degli ambientalisti - e non solo - che lo accusano di conflitto di interessi, essendo il numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale. «È come mettere il conte Dracula a capo della Banca del sangue», si affermava già prima della Cop28 nel mondo scientifico e degli attivisti per il clima. Insomma, non proprio una bella figura da parte del Paese ospitante di un summit dagli esiti già incerti.

Attacco Parigi, Darmanin: importante Francia voti legge immigrazione
«Dobbiamo smettere di indugiare e di fare calcoli politici». In un'intervista a Le Figaro, dopo l'attacco terroristico di sabato a Parigi, il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha sottolineato «l'importanza di votare a favore della legge sull'immigrazione», indicando la «responsabilità immensa di coloro che, se votassero contro per impedirne l'adozione, ci impedirebbero di espellere i criminali stranieri radicalizzati». Nella tarda serata di sabato un uomo nei pressi della Tour Eiffel ha assalito i passanti con un coltello. Un tedesco di 24 anni è stato ucciso dopo essere stato colpito dall'aggressore, che si è scagliato contro il gruppo di turisti urlando "Allah Akbar"; Nelle colluttazioni è rimasta inoltre ferita la fidanzata della vittima. Il terrorista - che aveva giurato fedeltà allo Stato Islamico - non era uno straniero: Armand Rajabpour-Miyandoab è un cittadino francese di 26 anni, di origini iraniane. «Se abbiamo meno criminali stranieri da seguire sul nostro territorio, possiamo concentrare i nostri sforzi altrove», ha tuttavia replicato a questa osservazione Darmanin.

Martedì i funerali di Giulia Cecchettin, attese 10mila persone
Martedì sarà il giorno del lutto corale per Giulia Cecchettin. A Padova sono attese oltre 10mila persone, ma attraverso i maxi schermi e le dirette tv sarà un po' tutto il Paese a dare l'ultimo saluto alla ragazza di Vigonovo, vittima di femminicidio. «Abbiamo scelto una chiesa grande, la Basilica di Santa Giustina, affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio», ha spiegato stamane davanti a casa Gino Cecchettin. Ai cronisti il papà di Giulia ha raccontato che sta preparando personalmente, uno per uno, i biglietti per gli inviti alle esequie che inizieranno nella Basilica affacciata su Prato della Valle alle ore 11. «Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno - ha aggiunto - Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica ma sto cercando di dire le cose al meglio».