Tutta colpa del bicameralismo paritario, che fa perdere tempo prezioso prima di approvare una legge. Soprattutto quando non bastano due letture ma, per una svista o qualche modifica introdotta, un testo deve essere sottoposto a un ping pong affinché sia approvato in forma identica da Camera e Senato. In vista del referendum del 4 dicembre la "navetta parlamentare" è additata dai sostenitori della riforma come uno dei principali frutti avvelenati del sistema legislativo attuale, troppo farraginoso e incapace di assicurare tempi rapidi.
Ma è proprio così? Il rimpallo delle proposte di legge fra Montecitorio e Palazzo Madama è davvero così predominante nel suo insieme? A scorrere l'approfondimento dedicato a questo tema dall'associazione Openpolis si direbbe di no: su 252 leggi approvate dal Parlamento, sono 50 quelle che hanno richiesto più di due letture, il 20 per cento scarso. E se si considerano solo gli atti del governo i numeri scendono ulteriormente a poco più del 15 per cento. Chi ci ha rimesso, semmai, sono i progetti di iniziativa parlamentare: le poche andate in porto sono state sottoposte al ping pong nel 38,3 per cento dei casi.
Inoltre quando si è verificata la navetta per effetto delle modifiche introdotte da una delle Camere, l’iter si è quasi sempre prolungato di una sola votazione (43 casi). Soltanto in una manciata di circostanze si è andati oltre: cinque leggi hanno richiesto quattro passaggi parlamentari, per l'introduzione nel codice penale dell'omicidio stradale sono state necessarie cinque votazioni (prevalentemente per i disaccordi nella maggioranza) e sei per la riforma Boschi, che tuttavia ne richiedeva almeno quattro trattandosi di una modifica costituzionale.
Quando ciò è accaduto, però, i tempi si sono allungati a dismisura, non c'è che dire: ci sono voluti 457 giorni anziché 237, quasi il doppio. Anche in questo caso, a ogni modo, i provvedimenti del governo ne hanno risentito assai meno: quelli sottoposti a navetta hanno impiegato in media 229 giorni per essere approvati, ovvero un paio di mesi in più del solito (156 giorni). Tutt'altra storia se la legge era di iniziativa parlamentare: sono occorsi mediamente 828 giorni anziché 392.
Il ritardo provocato dalle navette è dunque un falso mito? Il giudizio "tecnico" di Openpolis è sospeso. Di certo, osserva l'associazione, "troppo spesso si associa in automatico alla lunghezza dell’iter un’accezione negativa, ma la velocità di discussione non necessariamente equivale a un lavoro migliore o più efficiente". Ed è già accaduto varie volte che il bicameralismo paritario abbia salvato il governo da errori contenuti nelle leggi.