«Scendi sulla Terra» gli dice il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto. E il fondatore di Possibile ribatte, spiegando perché vota no alla fiducia e si astiene sulla legge "che discrimina sin dal primo articolo"

Perché Possibile non vota la legge sulle unioni?
 
«Perché è una legge che sin dal primo articolo contiene degli elementi discriminatori. Discriminazioni che la stessa Monica Cirinnà ha indicato, sostenendo, lei e pure Renzi, che la stepchild adoption era “fondamentale” e che non si potevano lasciare i bambini senza diritti. Discrimina i bambini e discrimina le coppie, creando le unioni di serie B. Però vorrei che fosse chiaro che, siccome non siamo velleitari come ci viene detto, non stiamo votando contro: votiamo contro la fiducia, ovviamente, ma astenendoci sulla legge non vogliamo certo fermarla ma segnalare che non è questa la legge di cui ci sarebbe stato bisogno e che anzi si corre adesso il rischio che tutto si blocchi così per altri trent’anni».
 
“Non vogliamo fermarla” vuol dire che se i vostri voti fossero stati necessari avreste votato sì?
«Se i nostri voti fossero stati necessari ci avrebbero ascoltato prima e la legge sarebbe stata migliore. Il problema è che da tempo il Pd preferisce fare a meno dei nostri consigli e dei nostri voti, così come di quelli di altre forze di opposizione, preferendo i consigli e i voti di Alfano. Lo dimostra il fatto che anche su una legge così il governo abbia posto la fiducia, riconducendo tutto al perimetro della maggioranza».
 
Però anche il senatore Lo Giudice, che voleva il matrimonio egualitario ed è un padre che avrebbe goduto della stralciata stepchild adoption, ha detto «in fin dei conti è un gran giorno». E dalle case popolari all’assegno di mantenimento, i diritti reali che si riconoscono non sono pochi.
 
«Noi ci chiediamo perché oggi, nel 2016, con un parlamento comunque più laico dei precedenti, l’Italia debba avere la legge più arretrata d’Europa. Non sono manicheo o stupido, non dico buttiamo “via tutto”, e riconosco che si danno delle risposte che prima ci si rifiutava di dare, ma dico che la legge, con una cura diversa e con una diversa ricerca politica, poteva essere meno discriminatoria».
 
I numeri per i matrimoni egualitari però certo non si sarebbero trovati.
«No, in questa legislatura non si sarebbe potuto fare, no. Ma si potevano tenere le adozioni, ad esempio, se non si fosse voluto fare della legge la fotografia della legislatura. Non dai diritti ai bambini perché, alleato della destra, non vuoi cercare un rapporto franco con le opposizioni che ti avrebbe magari aiutato a non dover ascoltare anche frenatori che hai nel tuo partito».

 

Ivan Scalfarotto le ha scritto «scendi sulla Terra».
 
«È la loro solita aggressività. Ma registro che per Scalfarotto io non sarei sulla Terra solo perché, come l’attivista Camilla Seibezzi, non capisco perché dobbiamo discriminare tra le famiglie e le semplici coppie».
 
Possibile è anche per una legge sulla gestazione per altri?
 
«Sì: abbiamo ascoltato con interesse la proposta dell’associazione Luca Coscioni, c’è discussione sulla nostra piattaforma e l’abbiamo detto nel dibattito in aula. Vogliamo stabilire quali sono i limiti e le tutele, della donna e del bambino, e dobbiamo stabilire i confini della liberalità, ma non abbiamo tabù. Rispetto alla proibizione preferiamo sempre una formula che garantisca insieme i diritti e la libertà».