Jean-Marc Morandini, re del trash, amico di uomini influenti come Bolloré, è nella bufera, accusato di molestie sessuali su alcuni ragazzini. Ascesa e caduta di un personaggio controverso

Sono stato più tradito che amato, ha scritto in uno dei suoi libri Jean-Marc Morandini, 51 anni, detto JMM, uno degli anchorman più controversi dei media francesi, potente come un boss in grado di distruggere e favorire carriere. Ora che si ritrova al centro di uno scandalo dove le accuse sono pesanti, è difficile che si possa sentire amato in un mondo dove molti stavano solo aspettando la sua caduta come una rivincita. Perché, per parafrasarlo, semmai, è stato sempre più temuto che amato a causa dei commenti taglienti, lapidari e definitivi sul suo seguitissimo blog. Proprio lui, che con lo scandalo ci ha sempre flirtato, si ritrova imprigionato in una ragnatela di accuse, di rancori e ambiguità. Per una storia dai contorni torbidi e morbosi che, proprio per la popolarità dei personaggi coinvolti, sta dividendo la Francia. Questa storia.

All’inizio dell’estate Jean-Marc Morandini sembrava aver toccato l’apogeo di una carriera comunque folgorante, seppur chiacchierata. Vincent Bolloré, suo amico ed estimatore da sempre, lo aveva voluto come novità di rilievo per i palinsesti della prossima stagione della rete televisiva “I-Télé” (gruppo “Canal”) per una striscia quotidiana dalle 18 alle 19, particolarmente importante e influente nell’anno che porta alle elezioni presidenziali. Non solo, “Europe 1”, la radio del gruppo Lagardère, aveva confermato il suo programma quotidiano di ben tre ore di diretta. E pure la tv “NRJ 12” aveva rimesso in scaletta il suo show. Un vero padrone del piccolo schermo. Un trionfo per quello che viene considerato il re della tv spazzatura. Ma è durata poco.

Passano pochi giorni e il settimanale “Les Inrocks” pubblica un servizio che rischia di costargli la carriera. L’accusa: molestie sessuali su alcuni ragazzi, alcuni dei quali minorenni. La sua società di produzione “NZPP” (Ne zappez pas! Production), doveva allestire una nuova serie web dal titolo “Les Faucons”. Tema, la vita di una squadra di calcio della periferia parigina. I ragazzi sono stati contattati via-mail da una “direttrice di produzione” con preghiera di inviare con il curriculum anche una foto dove erano nudi o video dove si masturbavano. Poi sono stati convocati per provini hard.

Uno di questi, presente Morandini, sarebbe avvenuto nei locali di “Europe 1”. Nelle otto pagine del dossier del settimanale si riportano diverse testimonianze di ragazzi che avrebbero subito le violenze. A “Les Inrocks” si affianca il “Nouvel Observateur” con la ricostruzione di altri episodi simili risalenti al 2006. Risultato. “Europe 1” obbliga Morandini a rientrare precipitosamente dalle ferie per difendersi in conferenza stampa. Dove le sue risposte non sono però rassicuranti. Allude a una congiura nei suoi confronti organizzata dall’acerrimo nemico Marc-Olivier Fogiel assieme a Mathieu Delormeau, altre due star tv. Insomma di un regolamento di conti tra principi del video si tratterebbe. E minaccia denunce.

Le denunce depositate sinora, però, sono contro Morandini. Le hanno presentato in tribunale tre concorrenti della trasmissione in questione. “Europe 1”, «per non turbare la serenità della radio», come è scritto in un comunicato, e «di comune accordo» col presentatore, decide di sospenderlo «momentaneamente» e di affidare il suo spazio al collega Thomas Joubert. A “I-Télé”i giornalisti, che già non avevano fatto salti di gioia all’annuncio del nuovo arrivato, chiedono una presa di posizione decisa da parte della proprietà. Che si limita però a una generica dichiarazione che suona da parziale retromarcia: «C’è un progetto di trasmissione con Morandini il quale non fa ancora parte di collaboratori di Canal+». Si mormora che il suo arrivo potrebbe essere solo prudentemente rimandato a gennaio per permettergli di organizzare la difesa. “NRJ 12”, dove Morandini presenta ogni lunedi “Crimes”, con ottimi score, lo sostiene invece senza se e senza ma.

Per ora, un solo microfono invece di tre. Ma a Morandini resta comunque il blog da due milioni di visitatori unici al mese che nel 2008 è stato premiato da “Challenge” come miglior sito media di Francia. E proprio dal blog lui contrattacca, denuncia «l’accanimento di “Les Inrocks”, la diffusione di false notizie e la volontà di distruggermi».

Ma come nasce il personaggio Morandini? Origini corso-italiane (padre corso, madre sarda), nato a Marsiglia, Morandini ha una passione spiccata per la presentazione televisiva fin da ragazzo. Studia alla Scuola di giornalismo e comunicazione di Marsiglia: a soli 20 anni presenta il telegiornale regionale di “France 3”, poi una rubrica quotidiana sui consumi su “France 2” e infine lavora per “La Cinq”. Ma irrompe davvero nel panorama televisivo francese a modo suo, cioé fragorosamente, nel 1993 su “TF1” col programma “Tout est possible”, una delle prime trasmissioni considerate trash, al punto che “Libération” la paragona a un film porno e lo stesso Morandini ne svela la formula magica sintetizzandone gli inequivocabili ingredienti: «Culo, angoscia e lacrime».

Alla gente piace il suo agire secondo la formula napoleonica che potrebbe essere il suo motto e per cui “impossibile non é una parola francese”. Scova nel Paese profondo storie come quella del marito cieco che ritrova la vista dopo 15 anni e vede per la prima volta la famiglia. Le lacrime, appunto, scorrono. Piace meno a stampa e critici che ne fanno un simbolo di tele-spazzatura. Le polemiche convincono “TF1” a chiudere il programma nel 1997.

Da lì nasce il suo desiderio di vendicarsi delle critiche. Morandini interpreta e sfrutta le debolezze del pubblico, dà loro in pasto quel trash che funziona. È uno dei primi a capire l’importanza della presenza sul web. Si reinventa nella radio (“Chérie Fm” et “RMC”) e nel 2003 arriva su “Europe 1”, dove conduce “Le grand direct des médias”, trasmissione quotidiana sul mondo dei media. Fa radio parlando di tv ed é boom di ascolti. Questo gli permette di scrivere anche il suo primo libro “Le bal des faux-cul, télé, radio, ce qu’on ne vous dit pas” (“Il ballo degli ipocriti, tv e radio, tutto ciò che non vi dicono”, traduzione libera) dove per paradosso, denuncia la tv spazzatura. In un’intervista per promuovere il suo libro Morandini si scaglia contro «i provini dove si approfitta dei ragazzini», cioé proprio quello che ora gli viene imputato come colpa.

Nel 2005 JMM crea il blog con il suo nome. Punta soprattutto a parlare di vip, media e scandali (oggi é un sito di attualità più vasta che si occupa di tutto). Ma é spesso accusato di copiare notizie, di non verificare le fonti, di pompare dati (come quando nel 2009 spaccia il suo sito per il più seguito mentre in realtà è un altro ad avere il primato e dovrà pagare 5 mila euro di multa; o quando è costretto a pagare 50 mila euro a “Le Point” per aver copiato più notizie pubblicandole sul suo sito). Incidenti. Perché la sua macchina di popolarità non si ferma. Nessuno ci crede, tutti lo leggono e la tv lo richiama.

Su “Direct 8”, che è di Bollorè, ha un programma che si intitola modestamente “Morandini”. Scrive anche per “Direct Matin”, il quotidiano gratuito che appartiene sempre a Vincent Bollorè. La sintesi del suo modo di lavorare la dà “Telerama” nel 2008: «Morandini riprende una notizia sul suo blog, poi la smentisce su Europe 1 e infine riassume tutta la polemica su Direct 8. Da solo fa l’attualità».

Accumula nemici ma anche conoscenze importanti. Ammette di avere un carattere difficile e chi lo critica ne paga dazio sul suo blog. Nel 2011 lascia “Direct 8” che é stata acquistata dal gruppo “Canal” e raggiunge NRJ 12 dove produce una trasmissione quotidiana. Ma quanto il suo mentore di sempre Bollorè acquista “Canal Plus” e dunque anche “I-Télé” ecco il ritorno come fosse un Conte di Montecristo in sedicesimo. Dura poco ed esplode lo scandalo. Quello che lo seppellirà? Attenzione a darlo per spacciato. Già altre volte è riemerso dalla spazzatura. Dunque, signore e signori, attenti alla prossima puntata.