No, Internet non si è “rotta”, come dice il cofondatore ?di Twitter, Evan Williams. Ma di certo, nell’era della sorveglianza globale e della propaganda automatizzata, ?si è rotta l’utopia che vi si è accompagnata per decenni. Evan la traduce così: «Pensavo che, una volta liberi tutti di parlare e scambiare informazioni e idee, il mondo sarebbe stato automaticamente un posto migliore. Mi sbagliavo». Chissà se agli ideologi del Movimento 5 Stelle, alla Casaleggio Associati, fischiano le orecchie. È il non-partito di Beppe Grillo, infatti, ad avere cercato di tradurre quell’idea in realtà più di chiunque altro al mondo. ?
Nel loro manifesto del 2011, erano il comico-garante ?e lo scomparso Gianroberto a scrivere che «la rete è francescana, anticapitalista», quando oggi invece cinque delle sette multinazionali più capitalizzate al mondo hanno accumulato miliardi proprio grazie alle dinamiche monopolistiche dell’economia digitale. Internet avrebbe dovuto rendere politici ed elettori «più intelligenti», sostenevano, e sviluppare «capacità analitiche» e «critiche per comparare diverse fonti di informazione»; invece parliamo quasi solo di ultrademagoghi al potere e di “fake news”.
Oggi il figlio Davide, che ne raccoglie l’eredità, sembra per molti versi riconoscere che le cose sono più complesse. Prima ha pubblicato
un video postumo del padre, in cui si respirano toni cupi su intelligenze artificiali talmente progredite da sfuggire alla comprensione umana. Poi, in una lettera al Corriere, ha contemplato il rischio di «milioni di disoccupati» a causa di «robot intelligenti molto più efficienti»; su questo, è Matteo Renzi l’entusiasta col paraocchi. Diverse proposte del Movimento sembrano poi guardare sì al futuro - Davide, come Gianroberto, ne è terribilmente affascinato - ma con meno ingenuità.
«Le tecnologie devono essere un oggetto su cui esercitare un’attenzione critica», si legge per esempio nel post che illustra il programma per la didattica. Ma è difficile pensare che il figlio possa rinunciare al fulcro dell’utopia del padre. L’idea, cioè, che la rete sia portatrice sana di una rivoluzione per la democrazia, che da rappresentativa diventa necessariamente digitale e diretta; un «sistema operativo», Rousseau. «La vecchia partitocrazia è come Blockbuster», scrive Davide, «noi siamo come Netflix. Il futuro è nella rete, nella partecipazione».
Senza la profezia di morte ai partiti, è il Movimento a morire. La domanda ?è se la sua ideologia non stia subendo la stessa sorte.