Politica
21 dicembre, 2018

Matteo Salvini e quel primato su Facebook che cambia la politica per sempre

Lo scorso giugno l'attuale ministro dell'Interno è diventato il politico europeo più seguito sul social network superando Angela Merkel. Un traguardo simbolico che segna una nuova stagione per tutti

Dal 14 giugno scorso Matteo Salvini può annoverare tra le sue conquiste un primato non da poco: è il politico europeo con più fan su Facebook. Sei mesi fa il leader della Lega superava la cancelliera Angela Merkel sfondando la barriera dei due milioni e mezzo di persone di seguaci e non si è più fermato: mentre Merkel è rimasta inchiodata a quel numero, lui è volato fino agli attuali tre milioni e trecentomila fan.

Una corsa al seguito digitale costruita con anni di cura maniacale da parte di Salvini e del suo staff, che giorno per giorno hanno riempito il social network di sparate provocatorie, video contro i migranti, slogan politici e diretta sui tetti. Intervallando il tutto con foto di piatti di pasta, pizze e panini, birrette e commenti sull'ultima partita o sulla trasmissione tv. Una costruzione totale del personaggio Salvini, che appare al tempo stesso un "duro" ma anche un volto familiare e vicino alle persone.

Chi scrive questo articolo segue le evoluzioni su Facebook di Salvini da tempi non sospetti: nel 2014 L'Espresso pubblicava uno dei primi "reportage" della sua pagina Facebook, già allora unica nel panorama politico italiano e internazionale e diventata nel frattempo, con quel mix tra pubblico e privato, l'esempio che tutti gli altri politici prendono come spunto.
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La crescita del consenso per Matteo Salvini in questi anni è andata in parallelo con quella dei suoi like: quel sorpasso su Angela Merkel rappresenta simbolicamente anche la capacità dei politici "sovranisti" di superare i loro rivali sfruttando i nuovi canali di comunicazione, dettando la loro agenda ai media tradizionali grazie a post di poche righe e clip autoprodotte di qualche minuto.

"Matteo Salvini è in diretta" recita la notifica automatica che Facebook manda a milioni di suoi fan ogni volta che il ministro accende lo smartphone per parlare. E all'improvviso i contratti con gli italiani firmati davanti a Vespa e tutti gli altri espedienti da teledemocrazia sembrano davvero il passato.

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