Ogni settimana sull'Espresso un termine commentato da una grande firma

Governance (di Bruno Manfellotto)

Le piramidi, si sa, sono alte e puntute e ci sono voluti secoli per scoprire cosa contenessero. Si sa invece chi sorregge quella progettata dal premier Conte (“L’Espresso” n. 51), barocca governance alla quale dovrebbe essere affidata la destinazione dei 209 miliardi targati Ue.

Allora, blocco di pietra su blocco di pietra, essa è composta da «una troika ministeriale; il Comitato interministeriale per gli affari europei (che già esiste); un Ministro di raccordo con l’Unione europea; una Struttura di missione; sei Responsabili di missione; una Conferenza dei responsabili di missione; un Direttore amministrativo; un Coordinatore; personale fuori ruolo o comandato dalla pubblica amministrazione, dalle società partecipate o da organismi esterni; Soggetti attuatori (la pubblica amministrazione o altri); la Corte dei conti per il controllo di gestione; un Comitato di responsabili sociali con rappresentanze delle categorie produttive, dell’Università e della società civile.

I Responsabili di missione, inoltre, avrebbero compiti di impulso, coordinamento e vigilanza con poteri di ordinanza: una strutura del tutto esterna ai ministeri, i quali però possono attivare tavoli di confronto con i responsabili di missione…» (copyright Sabino Cassese, persona molto ben informata sui fatti). Che dire? Auguri alla governance!

 

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