In principio fu Gramsci: nella storia del Pci un secolo di sinistra raccontato in quattro volumi
Dal congresso di Livorno del 1921, teatro della scissione, al Pd. Con tutti i personaggi e gli interpreti, da Togliatti alle sardine. I libri in edicola con Repubblica e L’Espresso
L’occasione per una storia della sinistra in Italia – racconto e bilancio di un secolo di passioni, di sacrifici e di grandi conquiste – era offerta naturalmente dal centenario del fatale 1921. L’anno in cui, dal 15 al 21 gennaio, si svolse al Teatro Goldoni di Livorno il congresso del partito socialista destinato a concludersi con una scissione e la nascita, tra il 21 e il 26 gennaio, del Pcd’I, il Partito comunista d’Italia: la sinistra irrompe nella storia del Novecento con una drammatica spaccatura. Un anno prima della marcia su Roma. Così come del resto la fine dell’Ottocento era stata segnata dalla fondazione, il 14 agosto 1892 a Genova, del Partito dei lavoratori italiani (poi dei lavoratori socialisti, poi socialista), anch’esso figlio di una frattura: con gli anarchici. Divisi alla meta. Secondo quella che Ezio Mauro ha chiamato “la dannazione”.
Studiando però l’architettura di “Cento anni di sinistra-Personaggi e interpreti da Livorno al Pd” – quattro volumi in uscita con Repubblica e L’Espresso da mercoledì 20 gennaio a due settimane l’uno dall’altro – si è venuto componendo un quadro più ricco e articolato: una sorta di storia d’Italia di cui la sinistra nella sua pluralità – socialista, comunista, azionista, radicale, femminista, socialdemocratica, riformista… – è stata protagonista in ogni momento cruciale.
Ha organizzato la resistenza al fascismo dall’esilio e dalla clandestinità; guidato la guerra di liberazione; fissato i principi di libertà e democrazia da cui è nata la Costituzione “più bella del mondo”; innervato un potente movimento sindacale; condotto ogni battaglia a tutela del lavoro e dei diritti civili; si è battuta per ridurre le disuguaglianze; non ha rinnegato i valori di solidarietà e accoglienza; ha difeso le istituzioni negli anni del terrorismo nero e della sfida allo Stato delle Brigate rosse; sognato e costruito l’Europa unita, arginato le dirompenti spinte populiste e sovraniste.
Un viaggio appassionante. Che abbiamo deciso di percorrere attraverso i ritratti – firmati da scrittori, storici e giornalisti – dei personaggi principali di questa lunga vicenda: da Gramsci a Togliatti, da Saragat a La Malfa, da Rosselli a Pertini, da Nenni a Berlinguer, da Rossanda a Pannella, da Carla Lonzi a Prodi, Napolitano, D’Alema, Renzi… Con un’antologia di articoli d’epoca dell’Espresso e di Repubblica, e con approfondimenti d’autore sui rapporti con il cinema, la musica, la letteratura, il costume, il linguaggio, i poteri forti, la satira.
Ricostruire la tormentata evoluzione della sinistra può aiutare anche a comprendere le ragioni di una crisi che, dopo gli anni dei trionfi e dei sogni maggioritari, è arrivata fino al «non c’è più né destra né sinistra», bandiera innalzata per dire che è la sola sinistra a non esserci più. Certo, è vera una sua preoccupante afasia che, non solo in Italia, ha coinciso con la Grande Crisi economica 2007-2013, anni di forti disuguaglianze e nuove povertà.
All’appuntamento, peraltro, essa era arrivata già confusa, disorientata dagli anni della globalizzazione, delle migrazioni e dei mutamenti sociali, letti in ritardo e con vecchie lenti, affrontati senza risposte convincenti. Del resto, caduti i muri delle ideologie e dei mercati, la sinistra non ha imboccato strade nuove, sposando talvolta politiche troppo simili a quelle liberiste, già dimostratesi del tutto insufficienti. Giocando su quel campo, ha finito però per lasciare spazio a chi vi si trovava più a suo agio.
Adesso, complice il Covid, s’è aperta un’altra crisi gravissima, e con essa un’ennesima sfida per la sinistra, che ruota però intorno alle questioni di sempre: disuguaglianze, lavoro, sviluppo, modernizzazione, Europa... Qui si misurerà ancora una volta la sua capacità di guidare il rinnovamento del Paese. Magari liberandosi dei vecchi armamentari, azzardando soluzioni originali, ma salvando i valori e i principi che ne hanno accompagnato un secolo di storia.
Ecco il piano dell'opera: Da Livorno alla Resistenza. Nel primo dei quattro volumi, i ritratti di Gramsci, Togliatti, Iotti, Rosselli, Nenni, Foa con le firme di Mauro, Canfora, De Luna, Franchi, Caracciolo, Belpoliti, Anna Foa, Vecchio... E in più il racconto dei rapporti internazionali della sinistra, sempre divisa tra Mosca e Washington; un’antologia dei simboli, delle parole, degli oggetti e dei modi di fare che abbiamo visto e che non vedremo più; una cronologia e un “who’s who?” con tutti i nomi da non dimenticare.
Dalla guerra fredda al femminismo. Sono Saragat, La Malfa, Rossanda, Pannella, Zevi, Lama e Carla Lonzi i protagonisti del secondo volume. Personaggi che più di altri si identificano con la stagione politica che va “Dalla guerra fredda al femminismo”. Letti e interpretati da Emiliani, Magri, Lucia Annunziata, Merlo, Scalfari, Berta, Ritanna Armeni… Con un ricordo del suo 1956 scritto da Alberto Asor Rosa, e una scanzonata riflessione di Natalia Aspesi su quanto la sinistra abbia contribuito a cambiare il costume degli italiani.
Dal centrosinistra alla caduta del Muro. Gli anni Sessanta del centrosinistra, i Settanta del compromesso storico e del terrorismo, gli Ottanta del craxismo e della caduta del Muro. Attraverso i loro protagonisti: Berlinguer, Pertini, Bobbio, Craxi, Mara Cagol, gli intellettuali organici e i disubbidienti. Raccontati da Tobagi, Valentini, Crainz, Ceccarelli, Pons, Di Paolo… E in più, nel terzo volume, la maledizione del sinistrese secondo Bartezzaghi e la testimonianza di Michele Serra sulla difficoltà di fare satira.
Dall'ambiente al populismo. Negli anni Novanta e Duemila irrompono l’ambientalismo, la globalizzazione, il populismo sovranista, la rivoluzione digitale e la grande crisi economica. Che diventa anche crisi della sinistra. Personaggi e interpreti, Langer, Prodi, Napolitano, Occhetto D’Alema, Veltroni, Renzi, girotondi e sardine. Per le firme di Boato, Diamanti, Damilano, Folli, Cappellini, Ignazi… Con un affresco di Denise Pardo sui rapporti con i poteri forti, la musica della sinistra ricordata da Assante, e un’antologia dei colloqui di Scalfari con i protagonisti. La quarta puntata del “Who’s who?” e della cronologia chiudono la collana .