«La vera bandiera della pace oggi è quella dell’Ucraina. Si deve prendere posizione nel conflitto»

Negli altri paesi europei il vessillo di Kiev è spesso esposto in segno di solidarietà, mentre in Italia si preferisce la bandiera arcobaleno per mantenere equidistanza tra le parti. La giornalista ucraina spiega perché è un errore

Una mia amica romana di origine inglese dopo essere andata in Gran Bretagna a trovare i parenti mi invia tramite WhatsApp una foto, dove intravedo una casetta addobbata con una ghirlanda delle bandierine ucraine in una provincia inglese di Lancashire. «Guarda come qua sostengono l’Ucraina!», seguiva il messaggio. Immagini simili arrivano dall’Estonia, dalla Lituania, dalla Lettonia, dalla Polonia, dalla Germania, meno dall’Italia.

 

I missili Iskander o S-300 cadono troppo lontano da qui. Da Milano a Palermo prevale la convinzione che se i razzi russi dovessero colpire i territori anche fuori dall’Ucraina i confini italiani non ne sarebbero comunque sfiorati. Vorrei ricordare altri episodi. Nei mesi scorsi, viaggiando nella penisola, avevo notato diverse bandiere esposte sui balconi ma solo in rarissimi casi i colori erano quelli giallo e blu dell’Ucraina. A sventolare erano soprattutto bandiere con i colori dell’arcobaleno inneggianti alla pace.

 

Non lontano dall’ambasciata russa a Roma, dove spesso la comunità ucraina svolge le manifestazioni contro i crimini di guerra russi, su un palazzone d’epoca si nota una lunga fila di bandiere arcobaleno. A guardare queste bandiere e, in particolare, il simbolo dell’arcobaleno spesso si è portati a pensare che la pace sia armonia, assenza di conflitti, pura e semplice mediazione. Su questa linea si colloca un certo filone ideologico pacifista in Italia. A maggio del 2022 European council on foreign relations, un autorevole think tank europeo, ha condotto un sondaggio per capire cosa pensano i cittadini di dieci Paesi europei sulle prospettive della guerra a lungo termine. In Italia, la maggior parte degli intervistati, senza distinzione di appartenenza politica, ha dichiarato di volere una pace immediata anche se ciò dovesse comportare per gli ucraini sacrifici dolorosi in termini di concessioni a Mosca, mentre pochi hanno associato il tema della pace alla giustizia quando una pace stabile è possibile solo nelle condizioni della sconfitta militare della Russia.

Il caso
La “guerra” per accaparrarsi le piazze della pace
13/10/2022

Il maggior numero dei sostenitori della pace immediata – più del 60 per cento – appartengono agli elettori di FdI e Lega Nord. La stragrande maggioranza degli europei, circa due terzi, che hanno risposto all’intervista non hanno avuto dubbi su chi è il più grande ostacolo alla pace, ovvero la Russia. L’unica eccezione è stata l’Italia dove molti hanno sostenuto che il principale ostacolo alla pace sia rappresentato dall’Ucraina e dall’Occidente. La sensazione maturata è che la eccessiva esposizione di bandiere arcobaleno, mentre l’Ucraina subisce quotidianamente ogni genere di violenza, in fondo esprime il bisogno inconscio delle persone di non prendere nessuna posizione in questo conflitto: non mi sbilancio da nessuna parte.

 

Nascondo la testa nella sabbia, pur sventolando la bandiera con la scritta pace o «мир» scritto in cirillico (che guarda caso si scrive nello stesso modo sia in russo che in ucraino). In questi ultimi sette mesi e ancor prima da quando è iniziata la guerra, 8 anni e 7 mesi, abbiamo capito che la pace non può essere un principio astratto o un sentimento romantico. Gli ucraini per difendere la pace e la libertà delle proprie famiglie e del proprio Paese non possono non imbracciare le armi per sconfiggere il nemico aggressore. Non ci potrà essere negoziato o mediazione se prima il nemico non sarà sconfitto. E allora per difendere o riconquistare la pace prima di tutto bisogna fare una scelta e prendere una posizione netta per una delle due parti in conflitto.

Nataliya Kudryk

Perché solo la vittoria degli ucraini e degli occidentali riporterà la vera pace nel continente europeo. Perché solo la vittoria degli ucraini e degli occidentali aiuterà a ristabilire o meglio rinnovare le regole della convivenza comune che sono state unilateralmente violate in modo brutale dalla Russia. Non tutti possono e devono imbracciare il fucile ma molti possono impugnare le bandiere giallo blu insieme a quelle tricolori dell’Italia e dell’Ue. Tutto ciò avrebbe un immenso valore simbolico perché la bandiera della pace oggi coincide con i colori giallo blu. E anche solo questo gesto sarà già una dimostrazione di coraggio e di presa di posizione.

 

«Be brave like Ukraine», «Sii coraggioso come l’Ucraina», scandisce lo slogan che ha acquistato fama internazionale. Il solo pensare che oggi nei villaggi occupati dagli aggressori russi gli insegnanti delle scuole ucraine rischino la vita o vengano incarcerati per aver nascosto le bandiere giallo blu ed altri simboli nazionali nei ripostigli, sotto gli armadi e ai frigoriferi, genera sgomento e ripugnanza. Cosi facendo, gli occupanti hanno cominciato a mettere in atto un’altra forma di «operazione speciale», ossia la russificazione forzata con lo scopo di cancellare l’identità ucraina. In primo luogo attaccano le scuole dove, sotto la minaccia delle armi, i dirigenti scolastici vengono costretti a togliere i simboli ucraini e ad introdurre i programmi didattici russi. A quanti accettano di collaborare, gli occupanti promettono un stipendio cospicuo che supera i 2000 dollari al mese. Questo è il vero volto della Russia.

 

Noto che in Italia molti, nel profondo della loro anima, custodiscono ancora nostalgia per la Russia, come descritta nei romanzi dei suoi scrittori del passato, oppure per il comunismo sovietico oppure ancora per i ricchi russi con i quali sognano di tornare sulla barca dell’oligarca. Spesso questa gente non ha il coraggio morale o l’onestà intellettuale di esprimere la propria opinione. Preferiscono tacere. Oppure rispondono: «La situazione è brutta. Ci spiace. Chi l’avrebbe mai detto …». La prepotenza del Cremlino e gli appetiti imperialistici dell’ex funzionario del Kgb devono essere combattuti grazie al coraggio delle persone che prendono posizione e assumono le responsabilità. Be brave like Ukraine!

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