Il dibattito
Centrali nucleari, la denuncia dei Verdi: «Quelle proposte da Salvini e Calenda costerebbero fino a 400 miliardi»
Europa verde e Sinistra italiana hanno calcolato l’investimento delle proposte fatte da Azione e dal centrodestra e localizzato dove si dovrebbero realizzare i siti: «Una follia, ci opporremo in tutti i modi»
È un tema chiave della campagna elettorale: l’indipendenza energetica. Il leader di Azione Italia Viva Calenda, e quelli del centrodestra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno proposto nel loro programma elettorale il ritorno al nucleare. In particolare Calenda ha proposto la costruzione di 7 centrali nucleari da 40 GW totali. Ma quanto costerebbero e dove si dovrebbero realizzare? Europa Verde, Alleanza Verde e Sinistra italiana hanno fatto i conti.
Scrivono in uno studio Verdi e Sinistra italiana: «Come riportato da uno studio della danese Aarhus University sui rischi di progetto delle varie tecnologie per la produzione elettrica, il nucleare è un vero disastro in quanto a costi che lievitano e a ritardi. Dei 180 impianti nucleari censiti dallo studio, per 117,6 GW di potenza, a fronte di investimenti iniziali per 459 miliardi di dollari si sono avuti sforamenti per 231 miliardi e per 9 centrali su 10 si è speso più di quanto preventivato. La centrale nucleare di Flamanville, in Francia, con reattore terza generazione plus da 1,6 Gw, in costruzione dal 2007 e i cui lavori non sono ancora terminati, i costi sono passati da 3,7 miliardi di euro a 19 miliardi di euro. Nella centrale nucleare di Olkiluoto 3 da 1,6 Gw, in Finlandia, il costo è passato da 3 miliardi di euro a 11 miliardi di euro e non tiene conto degli oneri finanziari. La società Areva è fallita a causa delle perdite economiche del cantiere di OL3 ed è stata riorganizzata con due newco.
A Hinkley Point, Inghilterra, sono in costruzione due reattori da 1,6 Gw l’uno , i lavori non sono terminati, ma i costi sono arrivati a 26 miliardi di sterline ovvero 30 miliardi di euro con un aumento del 50% rispetto alle previsioni. Il costo medio a consuntivo per 1 Gw di energia nucleare, prendendo a riferimento il costo più basso, è di 7 miliardi di euro. Pertanto il costo a consuntivo per il programma nucleare di Calenda di 40 Gw va da un minimo di 275 miliardi di euro a 400 miliardi. Chi pagherà? in Francia il nucleare è totalmente a carico dello Stato».
Dice Bonelli: «Edf il colosso dell'energia francese che gestisce le centrali nucleari dopo una capitalizzazione in borsa pari a 3,1 miliardi di euro e la nazionalizzazione del restante 16 per cento di azioni pari a 9 miliardi di euro, ha subito nel primo semestre 2022 una delle perdite più pesanti della sua storia: 5,3 miliardi di euro. In Francia su 58 reattori nucleari una buona parte sono ferme a causa della corrosione e della siccità ( un reattore da 1 Gw necessità di 1.800.000 litri di acqua al minuto per il raffreddamento). Calenda e Salvini non dicono agli italiani dove prenderanno i soldi per realizzare le loro centrali nucleari. Chi pagherà la gestione delle scorie nucleari e dove realizzeranno le centrali, nonché il deposito di scorie?».
L’altro tema che rimane sullo sfondo è quello sulla localizzazione dei siti idonei a ospitare questi impianti. Anche qui, in base alla situazione attuale italiana e di alcuni siti già individuati per ospitare scorie, l’elenco prevede una ventina di aree idonee. Eccole: Palma di Montechiaro in Sicilia, Scansano Jonico in Basilicata, Garigliano, Borgo Sabotino e Montalto di Castro nel Lazio, Brindisi in Puglia, Termoli in Molise, Oristano in Sardegna, Scarlino in Toscana, Chioggia e Monfalcone in Veneto, Caorso in Emilia Romagna e Trino Vercellese in Piemonte.