Ecco alcune rivelazioni inedite​​​​​​​​​​​​​​ per chi vuole ancora notizie sulla Royal Family inglese dopo migliaia di ore di trasmissioni televisive

Se siete tra coloro che, dopo venti minuti di telegiornale sulla Royal Family, avete accolto con profondo fastidio l’irruzione delle notizie minori (guerra in Ucraina, elezioni in Italia, crisi mondiale dell’energia, eccetera), questo articolo è dedicato a voi. Contiene importanti rivelazioni che i media italiani hanno omesso.

 

Le rivelazioni  Per esempio: di quale colore sono i sottobicchieri nel castello di Balmoral? Sono acquamarina con venature pervinca. Chi si prende cura delle siepi di bosso nel cottage del Worcestershire dove risiede nelle mezze stagioni la principessa Anna? Anna in persona, con l’aiuto del fido giardiniere Hugh. Come si chiama il Polfershire Terrier della dama di compagnia della defunta regina, miss Angelica Trelawney? Si chiama Paffy, e va pazzo per le crocchette di tacchino. Questa e altre suggestive pennellate aiutano a completare l’appassionante affresco di famiglia che tanto ci entusiasma da anni, al punto di desiderare ardentemente di saperne di più, sempre di più.

 

Gli eredi  Oltre a William e Kate, e a Harry e Megan, ci sono numerose altre coppie dei rami minori che in caso di morte, purché simultanea, dei dodici attuali eredi in linea diretta, potrebbero salire al trono. Si tratta di George e Susan, Robert e Masha, Wilfred e Mary, Manfred e Lara, Gordon e Milly, Samuel e Betsy, Rudolph e Molly, Jacob e Louise, August e Fanny, James e Vanessa, Philip e Mario. Imparate la sequenza a memoria e ripetetela spesso, se volete occuparvi di politica internazionale per un giornale italiano. Ciascuna di queste coppie ha una vita privata vivacissima, vive in dimore storiche, si occupa attivamente di beneficenza, e sta per pubblicare un libro di memorie nel quale recrimina sul sostanziale ostracismo che Buckingham Palace oppone al loro amore e alla loro ascesa pubblica. Su tutti grava la maledizione che minaccia, da secoli, i membri di tutte le case regnanti: andare a lavorare.

 

Il Commonwealth  Quale destino per il Commonwealth? Possibile che le isole Toboga, l’arcipelago di Papadoo, gli atolli australi, le tribù aborigene di Bolabalomba, Gibilterra, le Malvinas, gli orsi bianchi della banchisa artica, i pinguini delle distese antartiche, possano fare a meno della protezione e della benevolenza della Corona Britannica? Possibile che un pescatore di perle di Papurawi possa non commuoversi al suono delle cornamuse scozzesi? È assurdo solo pensarlo. Per rinsaldare i rapporti con questi lontani sudditi, sono previste cordiali visite diplomatiche di George e Susan, o Robert e Masha, o Gordon e Milly, o una a caso delle altre giovani coppie di lontani parenti, molto moderne e dai modi informali, sulle quali Buckingham Palace fa affidamento, soprattutto per togliersele di torno.

 

L’incidente  Si mormora che Robert e Masha, andati di loro iniziativa nella sperduta isola di Takarakanga per verificare lo stato dei rapporti con gli indigeni, in tutto due famiglie, titolari di due spiagge, siano stati divorati, subito dopo lo sbarco, dal feroce varano locale.

La Compagnia delle Indie  La gloriosa istituzione, che ha cessato l’attività nel 1874 perché la predazione coloniale era ormai ridotta a pochi spiccioli, non è più in grado di avanzare pretese rilevanti. Smentite anche le voci su una sua prossima rifondazione, con il compito di restituire almeno parte del bottino nei luoghi depredati lungo i secoli. L’anziano Lord Mabee, che conserva il titolo onorario di Tesoriere della Compagnia, ripete spesso il motto che fu dei suoi avi: «Cosa fatta, capo ha».

 

King Charles III  Non è solo ambientalista, è anche repubblicano convinto, ma ha deciso di comunicarlo al popolo solo quando il popolo sarà pronto, cioè mai.