A prima vista potrebbe sembrare gossip, ma si tratta di politica. Con un messaggio diretto e poco istituzionale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha comunicato attraverso i suoi canali social la fine della relazione con Andrea Giambruno, giornalista di Mediaset a cui era legata da 10 anni e padre della figlia Ginevra.

«La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto - scrive sui social, accanto a una foto della coppia insieme alla bambina nei primi anni di vita - Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo».

Il messaggio di Giorgia Meloni si chiude con una nota politica, che permette di fare luce su molte voci e retroscena emersi negli ultimi mesi. «Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua».

Retroscena

Giorgia Meloni e Striscia la notizia: quello che non torna nel "caso Giambruno"

di Beatrice Dondi

20-10-2023

Il messaggio di Meloni arriva dopo due giorni di "fuorionda" molto imbarazzanti - per usare un eufemismo - che hanno visto protagonista Andrea Giambruno durante le registrazioni del suo programma su Rete 4. Battute sessiste, atteggiamenti da "provolone" con le colleghe (ai limiti delle molestie) e varie gaffe che si aggiungono all'elenco già lungo di sparate a cui Giambruno aveva abituato nelle scorse settimane.

L'insistenza di Striscia la Notizia, programma di punta di Mediaset e quindi di Forza Italia, ha alimentato i sospetti di una resa dei conti all'interno della maggioranza di centrodestra. Sospetti che il "post scriptum" di Meloni sembra in qualche modo sottolineare.