Chi c’è dietro il patrimonio di FdI. Forza Italia come l’arca di Noè. Le scelte di Netanyahu che hanno bruciato al-Fatah. Tutti in piazza contro la manovra sterile. L’ora del romanzo globale. E come sempre molto altro

Fondi privati e aziende, l’obolo degli eletti, merchandising e immobili. Con il tesoro di Fdl, seguendo il filo che lega i reduci missini alla creatura di Giorgia Meloni, comincia la nostra inchiesta sui patrimoni delle forze politiche. 

«Come si reggerebbe oggi anche la politica, ormai disintossicata dai rimborsi elettorali, senza che gli amici offrissero continue prove di generosità? », il talento dei Fratelli per i soldi lo spiega Sergio Rizzo nell’inchiesta di copertina. 

«Fratelli d’Italia ha chiesto ai suoi parlamentari e dirigenti di partito una cifra decisamente fuori dal comune: 50 mila euro a testa una tantum per finanziare la campagna», aggiunge Simone Alliva. Mentre il direttore Alessandro Mauro Rossi, nell’editoriale, fa i conti dei danni del cambiamento climatico: colpa del clima ma anche della politica.

 

In fila per salire sull’arca di Noè di Forza Italia
Formigoni, Moratti, Albertini. E poi ex leghisti, Cinque Stelle, democristiani. Il partito berlusconiano imbarca da ogni parte. Ma il suo destino elettorale resta molto incerto. Come spiega Susanna Turco nell’articolo che apre la Politica de L’Espresso: « Irriconoscibile, Forza Italia. Senza il Cavaliere è diventata una specie di Udc, un partito centrista che fa da crocevia a molti mondi, non tutti propriamente rassicuranti, nessuno ormai coperto dal largo capello a fungo di Arcore». 

 

Le scelte di Bibi hanno bruciato la carta al-Fatah
Gli Usa puntano su Abu Mazen, fautore dei due Stati. Ma la sua leadership resiste solo in Cisgiordania. Mentre Gaza dal 2006 è sotto il controllo di Hamas. Con l’ok di Netanyahu e dei falchi israeliani. Ne scrive Sabato Angieri da Tel Aviv in apertura della sezione Esteri.

 

Tutti in piazza contro la manovrina
«Il colmo per un governo fissatissimo con la maternità è partorire una manovra finanziaria sterile», scrive Gloria Riva per aprire l’Economia del nostro settimanale: non solo i sindacati. Moltissime associazioni della società civile si mobilitano, perché la finanziaria del governo riesce a essere allo stesso tempo inefficace e iniqua.

 

L’ora del romanzo globale 
La necessità di spazi di immaginazione. La letteratura come resistenza e libertà. «Chi ama i libri dimostra che, di fronte al male, c’è sempre un’altra possibilità», dice il fondatore dell’Institute for World Literature, David Damrosch, a Wlodek Goldkorn nell'articolo che apre la Cultura.

 

E poi Gianfrancesco Turano spiega perché la Cop28 di Dubai sarà un fallimento, Beatrice Dondi descrive gli opinionisti come wrestler sul ring della tv,  Sabina Minardi parla con Dacia Maraini per I Dialoghi de L’Espresso. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano su L’Espresso, in edicola e online.