Ma quale visione idilliaca: nel luogo dove si concentrano le più grandi menti del pianeta i geni sono tutti chiusi in casa o in azienda a programmare. Un giovane che ci ha lavorato racconta i difetti dell’ex isola felice

Come si vive nella Silicon Valley, il luogo mitico, quasi un santuario, della tecnologia? Per prima cosa è molto difficile da scovare a occhio nudo. La carta geografica la posiziona nella parte meridionale della San Francisco Bay e nell’immaginario comune ci si aspetta che la sua famosa effervescenza di intelligenze e tecnologie sia palpabile e vivibile anche per strada. Anche perché da queste parti si produce il 20 per cento del Pil degli Stati Uniti. Invece per strada non c’è proprio nessuno. I geni sono tutti chiusi in casa o in azienda a programmare e a lavorare, non è facile conoscerli se non in qualche sporadica conferenza.

Prima di trasferirsi in Silicon Valley per un Master a San Francisco si ha una visione idilliaca di questo luogo, s’immagina una comunità effervescente e piena di geni brillanti che lavorano insieme per creare il futuro, ma la realtà quotidiana è molto diversa dalle aspettative. La vera Silicon Valley è un luogo dove sono concentrate le più grandi menti del pianeta che lavorano senza orari con una tale ambizione di cambiare il mondo da trascurare, quasi totalmente, la vita sociale. Gli eventi di networking sono rari e incontrare i veri leader del settore può essere difficile, se non in occasione di conferenze o incontri specifici (solitamente molto esclusivi e di difficile accesso).

E cosa succede quando il sole tramonta e gli impiegati dei tech giant escono dalle loro torri di vetro? Purtroppo, la vita notturna e culturale nella Silicon Valley è pressoché inesistente. A differenza di città come New York o Miami, dove la night life è sempre vivace e con innumerevoli opzioni per il divertimento e la cultura, la Silicon Valley è notevolmente più tranquilla ed offre meno opportunità per chi cerca intrattenimento fuori dal mondo della tecnologia. Molti residenti della Silicon Valley lamentano, infatti, la carenza di bar e locali notturni nelle città principali come San Francisco e San José. I ristoranti chiudono alle 19, poco più tardi nel weekend. Ciò non significa che non ci sia nulla da fare in Silicon Valley di sera, ma le scelte sono decisamente limitate.

La vita lavorativa è estremamente competitiva e stressante, con ritmi serrati e la pressione costante di dover sempre performare al top. La cultura del «fail fast, learn faster» prevale, le aziende incoraggiano i dipendenti a sperimentare idee nuove, anche rischiando il fallimento, esigendo, al contempo, che imparino rapidamente dai propri errori e continuino a progredire. E così, molti lavoratori tech, malgrado il pressing quotidiano, affrontano queste sfide per le opportunità esclusive di lavorare con i migliori del settore.

Il lavoro in Silicon Valley ruota molto attorno alle competenze tecnologiche e anche per posizioni “basiche” come quella del product manager è richiesta una solida comprensione dei principi di base della programmazione, nonché la capacità di lavorare e di adattarsi in un ambiente in costante evoluzione. Il prezzo da pagare per vivere nel cuore mondiale dell’innovazione tecnologica è esorbitante. L’affitto medio per un appartamento di una camera da letto può raggiungere i 4 mila dollari al mese. Anche i costi per il cibo e i servizi sono molto più alti rispetto ad altre città americane. E poi, bisogna sempre rammentare che la vita, soprattutto per un giovane, non è solo lavoro ma anche socializzazione e magari qualche occasione per il tempo libero.