Agility e Rally-O sono le pratiche più diffuse. Ma le specialità ideate per far esercitare insieme cani e padroni sono diciotto. Tutte da scoprire

Il cane non è un soprammobile. Ha bisogno di fare, e di farlo con noi. Secondo un sondaggio di Csen Cinofilia, solo il due per cento dei proprietari ha messo piede in un centro cinofilo per intraprendere un percorso che aiuti a capirlo. Quindi è facile pensare che siano pochi coloro che fanno sport con il quadrupede. Forse non sanno neanche che esiste questa possibilità. Venti anni fa Massimo Perla, addestratore e preparatore di cani per il cinema e la televisione e tante discipline sportive, ha un’intuizione. I cani sono una grande risorsa perché mettono le persone in comunicazione. Crea così un movimento appoggiandosi allo Csen (ente di promozione sportiva e sociale) e cambia la prospettiva. «La maggior parte delle persone che ha un cane, vive da separati in casa», mi ha detto Perla. «Fare sport con il proprio cane cambia tutto: migliora la vita psicomotoria dell’animale e il rapporto di complicità con il suo umano».

 

In poco tempo i numeri crescono. Da un centinaio di società cinofile si passa ad oltre mille. Da poche discipline, oggi ce ne sono ben diciotto. E non c’è bisogno di avere chissà quali capacità atletiche. Si tratta di attività sportive che possono fare tutti, a tutte le età e con qualsiasi cane, anche anziano. Nel mese di giugno a Comacchio si è tenuta la terza edizione del Dog Sport Experience, un evento che ha visto la partecipazione di quasi duemila binomi. Una settimana di vacanza in un villaggio turistico dove è possibile provare tutte le attività sportive da fare con il cane. Ne è rimasto stupito anche il ministro dello sport Andrea Abodi che ha fatto visita all’evento.

 

«Centocinquanta anni fa non era una priorità mandare i figli a scuola, oggi è normale pensare all’istruzione. Ecco, è la stessa cosa con i cani», mi ha spiegato Francesco Brescia, braccio destro di Perla nello Csen Cinofilia. Il concetto di sport inclusivo da fare con il proprio compagno a quattro zampe, è stimolante per entrambi. Migliora la vita del cane e la nostra, perché facciamo movimento, e crea quella complicità che rende una relazione unica. La conclusione è che non è poi così difficile varcare i cancelli di un centro sportivo cinofilo e provare a fare qualcosa insieme.

 

Lo sport più diffuso in Italia è l’Agility, con quattrocento prove all’anno e un campionato del mondo a cui partecipano quarantacinque nazioni. A seguire c’è la Rally-O, che possono fare davvero tutti perché è una prova di buona educazione e relazione con il cane: ad oggi sono circa trecento le gare che si tengono sul territorio nazionale. Ma ce ne sono per tutti i gusti e le possibilità, anche per i diversamente abili. I cani ringraziano.

 

 

 

CAREZZE
Fare un’attività sportiva con il cane migliora la relazione. Ci muoviamo insieme: fa bene a noi e a lui. Il cane ha bisogno di fare attività per il suo equilibrio psico motorio. Vecchio o giovane, di razza o meno. La complicità che si crea, rinforza il rapporto con il nostro compagno di vita. Fare qualcosa insieme è bello.

 

E GRAFFI
Non basta fare il giro del quartiere per fare i bisogni. Magari mentre si guarda il telefonino, senza minimamente preoccuparci di interagire con il nostro cagnolino che intanto si sbriga a fare la pipì per poi tornare in casa dove resterà per altre otto ore. L’ora d’aria è una vita da carcerato, non da cane felice.