L'europarlamentare leghista ossessionata da falci e martelli dichiara guerra all'«islamizzazione» del Vecchio Continente, a Ursula von der Leyen e alle sue «eco-follie green» contro le auto d'epoca

Cosa c’entrano Elly Schlein e Giuseppe Conte con Stalin? Apparentemente nulla, ma non per la candidata della Lega per il Nord alle prossime elezioni europee Isabella Tovaglieri. Che, parallelamente alla carriera politica, pare ne stia lanciando anche una sui social. Strizzando l’occhio alle generazioni più giovani, di cui si appropria delle canzoni e dei trend, è arrivata a crearsi un nutrito gruppo di seguaci su TikTok. Oltre 100 mila per l’esattezza. Tornando al principio, comunque la risposta è che per lei sono tutti «comunisti». 

 

In un video postato e poi scomparso dal suo profilo, c'era un montaggio del trittico "sovietico" su sfondo rosso: Schlein, Conte e Stalin avvolti da un drappo coperto da falci e martelli. E sopra una scritta: «Se non sarai mai comunista», creando suspense. Basta scrollare verso sinistra per scoprire: «Vota Tovaglieri». Scrive su un foglio bianco l'eurodeputata. Oltre al suo slogan, un enorme croce rossa copre il simbolo con falce e martello. Curiosa anche la scelta del brano musicale che accompagna questo slideshow, ovvero “Miu Miu”, uno dei brani più recenti di Tony Effe. L'attinenza al contesto, forse sta solo nel tentativo di far diventare il video virale. 

 

Amante delle auto d’epoca - che promette di portare in Europarlamento -, amica delle forze dell’ordine, che difende strenuamente, e di Giuseppe Cruciani, il conduttore del programma radiofonico La Zanzara. Isabella Tovaglieri muove i suoi primi passi nel mondo della politica nel 2011, da sempre fedele al Carroccio come le insegna il nonno. Poi otto anni dopo approda al Parlamento europeo dove prende parte a tre commissioni. Tra cui la Femm, che si occupa di diritti delle donne e uguaglianza di genere. In cui, dice, «non mi batterò per le quote rosa», ma per «le donne che vogliono farsi valere e farsi rispettare. Ogni donna deve potere avere una carriera aziendale o professionale, ma anche una famiglia e dei figli». 

 

 

 

E non è nemmeno l’unica candidata che si sbizzarrisce con i social. Dopo Silvio Berlusconi su TikTok si pensava di aver visto tutto e invece la campagna elettorale dei partiti di Destra negli ultimi mesi ha sfornato ilarità di ogni tipo. Dagli stornelli scanzonati di Angelo Ciocca, ai fantasiosi post di Atreju. Poi alla fine ci si è messo anche Matteo Salvini, che ha scoperto l’intelligenza artificiale per generare foto. Dando alla luce post con «uomini incinti» e donne che mangiano insetti fritti.

 

A giudicare dal profilo TikTok di Tovaglieri, che conta 3.2 milioni di mi piace, la lotta ai comunisti assorbe molte delle sue energie. Per lei sono ovunque. «Morirò? Si, ma non comunista», recita in un altro video. Un mantra. Ma ce l’ha anche con la comunità rom, le baby gang e Babygang, il rapper però. Nel mirino anche «l’islamizzazione dell’Europa» e Ursula von der Leyen che, in una foto postata sulla piattaforma social, invita a ad andarsene. «Quindi Marlena torna a casa...» canta malinconicamente Damiano dei Maneskin mentre passa l'immagine della presidente della Commissione europea. 

 

«Con le sue politiche green sta affossando l’Europa. Non vogliamo essere schiavi della Cina - scrive l’europarlamentare sotto al video - con il pretesto di essere un po’ più ambientalisti (mentre tutto il resto del Pianeta continua ad inquinare come se non ci fosse un domani». Qual è quindi la soluzione? Non si sa, quel che è certo per Tovaglieri è che «il colpo di grazia alla classe media del Paese arriverà dalle imposizioni ambientaliste di Bruxelles». E qualcosa deve cambiare. A proposito di verde ce n'è anche per Greta Thunberg, che viene raccontata al pubblico - o potenziale elettorato -  come un'«eco-talebana, in disperata ricerca di attenzioni».

Ma nel suo profilo non solo attacchi e staffilate gratuite, ma anche riferimenti storici. C’è una foto dell’ex ministro del Regno Unito Winston Churchill corredata da una sua citazione (in realtà smentita, perché inesatta, da Facta), sempre a tema falce e martello. «Il comunismo è la filosofia dei falliti, il credo degli ignoranti, il vangelo dell’invidia; la sua caratteristica intrinseca è la condivisione della povertà». Ma la vera chicca è l’audio scelto per questo post. Si sente infatti la voce di Silvio Berlusconi dire: «Siete ancora ed oggi come sempre dei poveri comunisti». Anche questo un trend di TikTok ben collaudato nei mesi. In realtà, utilizzato più che altro per ostentare prodotti di brand di lusso. 

 

Altro trend dei video di Tovaglieri è quello dedicato all’immigrazione. «Scappano dalla guerra o ci portano la guerra in casa?». La risposta scontata: «Basta buonismo». Scritto su una foto che la ritrae a braccia incrociate e sguardo fermo. Alle sue spalle un montaggio di un gruppo di persone di diversa provenienza con sopra il simbolo del divieto. Oltre al ritorno del comunismo, il suo terrore è «l’islamizzazione dell’Europa». Scrollando si arriva a un filmato, anche abbastanza lungo, in cui si cimenta nelle riprese di donne che indossano il velo in un mercato della periferia di Milano. «Cinque anni fa denunciai la progressiva islamizzazione dell’Europa in un mercato di Bruxelles. Ma è evidente che ormai questa deriva è arrivata anche qui, nel mercato di casa nostra. Dobbiamo fare qualcosa. Questa non è integrazione - rimarca con in sottofondo una canzone drammatica - ma è disintegrazione delle nostre culture». 

Nel frattempo, insieme alla Lega sogna più Cpr in Italia. Qualche giorno fa, dopo la visita di Cecilia Strada capolista del Pd in Lombardia, anche lei è andata in via Corelli a Milano. «Gli ospiti sono qui perché hanno per la maggior parte dei precedenti penali, non hanno i titoli per restare in Italia perché sono entrati clandestinamente ed hanno almeno un decreto di espulsione. Quindi devono essere rimpatriati. A differenza del Pd che vorrebbe chiuderli, oggi siamo venuti a fare un sopralluogo. Prima di tutto per portare solidarietà a chi ogni giorno lavora per mantenere l’ordine - dice inquadrando una camionetta della polizia - e soprattutto per far capire che forse di Cpr ce n’è bisogno di più».