Diritti
OpenAI rimuove dal suo sito i riferimenti alla diversità e all'inclusione
Dopo Meta, Google e Amazon, anche la società leader nel settore dell'intelligenza artificiale ha modificato le sue politiche aziendali
OpenAI ha rimosso dal proprio sito web la sezione dedicata all'impegno verso la diversità, l'equità e l'inclusione - i cosiddetti Dei -, principi che le aziende inseriscono nelle proprie policy. Al loro posto, un testo vago che non fa riferimenti diretti a questi temi, particolarmente invisi all'amministrazione di Donald Trump. La decisione segue quella di altre grandi multinazionali tecnologiche come Meta, Google e Amazon, che negli ultimi mesi hanno modificato o eliminato del tutto le loro politiche Dei.
Secondo quanto riportato dai media statunitensi, il cambiamento di OpenAI risale al 27 gennaio, anche se l'azienda, capitanata dal ceo Sam Altman, non ha rilasciato comunicati ufficiali in merito. Nonostante la rimozione della sezione dedicata, si fa qualche riferimento all'equità in alcune parti del sito, in particolare nella descrizione delle misure adottate per evitare contenuti stereotipati nei modelli di intelligenza artificiale. Ma l'assenza di termini espliciti come "diversità" e "inclusione" ha sollevato interrogativi sul cambio di strategia.
Il riflesso dell'attuale clima politico
Il ridimensionamento delle iniziative Dei nel settore tecnologico sembra legato al mutato contesto politico negli Stati Uniti. La scorsa settimana, il Procuratore generale Pam Bondi ha ordinato al dipartimento di Giustizia di indagare e penalizzare programmi Dei ritenuti non conformi nelle aziende che ricevono fondi federali. La decisione di OpenAI potrebbe quindi riflettere un adeguamento alle nuove direttive politiche e regolatorie.
Cosa sono i programmi Dei?
L'acronimo Dei (Diversity, Equity, Inclusion) indica l'insieme di principi e pratiche adottate dalle aziende e dalle istituzioni per promuovere ambienti di lavoro equi e inclusivi. Questi programmi trovano le loro radici nei movimenti per i diritti civili negli Stati Uniti e nell'approvazione del Civil Rights Acts del 1964, che proibiva la discriminazione basata su razza, sesso, religione e nazionalità. Da allora, sempre più aziende hanno iniziato a implementare politiche volte alla non discriminazione, fino all'evoluzione del concetto, che passa dalla mera uguaglianza formale all'inclusione attiva.