
L'immondo Cetto, paladino di ogni ingiustizia, delinque ora in "Qualunquemente", il film di Albanese con la regia di Giulio Manfredonia e, fra gli attori, Lorenza Indovina e Sergio Rubini. Film che "l'Espresso" propone come documento dei nostri anni bui. Anche perché "Qualunquemente" ha contribuito a smascherare l'allegra retorica dei politici corrotti e a farli franare nel gorgo della loro coprolalia. Qualunque, il loro mantra. Qualunque, oppio per gli elettori addormentati dalla tv e brutalizzati dal malaffare diffuso. Cemento per tutti al posto degli alberi e degli scogli sul mare di Ulisse. "Un pilone di cemento per ogni figlio che nasce". E fortuna che ne nascono pochi... Qualunquemente: rifugio del lassismo linguistico, intercalare disonesto.
Siamo tutti uguali e la responsabilità non sta nel politico e in chi lo vota, ma nelle istituzioni e in chi le rispetta. Come i giudici "corrotti", ad esempio, ostinati a far rispettare la legge. E poi l'ammiccare pervicace alla prostituzione, al badare ai propri interessi. "Non ho inventato niente", si scusa Albanese, "avrei voluto essere più creativo. Cetto La Qualunque esiste". Per fortuna non combatte insieme a noi. Cloni con il suo ghigno vengono avvistati ancora nel territorio meridionale. Così la moglie Carmen, il figlio Melo. Ma hanno i "qualunquemente" contati. Sparisci, Cetto. Con la brasiliana, con le ragazze squillo. E grazie Albanese, amato attore che attendiamo al cinema e alla tv. Per il riscatto del nostro (ancora Bel) Paese.
Il film di Giulio Manfredonia in Dvd venerdì 10 giugno a 11,90 euro più l'Espresso e Repubblica