E' una delle spie più famose di tutti i tempi. Si chiamava Sergei Tretyakov e ha ispirato un celebre libro del giornalista del Washington Post, Pete Earley, "Il Compagno J". E' stato l'ufficiale dei servizi russi di più alto grado ad essere mai passato al nemico ed è morto nel 2010 ad appena 53 anni in circostanze non esattamente chiare. In una mail nella lista sicura di Stratfor, una fonte dell'Fbi racconta cosa c'è dietro la sua morte








Nonostante una fonte dell'Fbi abbia spiegato al boss di Stratfor che dietro la morte del compagno J non c'è niente di misterioso, se non il vizio tipicamente russo dell'alcool all'origine di un decesso per soffocamento, un'email del maggio 2011 rivela che "le circostanze che circondano la sua morte e le rivelazioni che il compagno J ha fatto a un giornalista investigativo sono state classificate come segrete per i prossimi 25 anni". E per fortuna che non c'era niente di misterioso...



Secondo il compagno J, la Russia di Putin avrebbe responsabilità precise nel disastro aereo che nell'aprile 2010 è costato la vita al presidente polacco Lech Kaczynski, alla moglie e una delegazione di altissimo profilo fatta di figure politiche, militari e intellettuali di primo piano nella Polonia dei Kaczynski. Il compagno J racconta anche al boss di Stratfor che i russi hanno piani analoghi per altri leader stranieri, che possono essere fatti fuori, se Putin e l'Fsb lo desiderano”. L'Fsb è il servizio segreto russo per gli interni.

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