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ottobre, 2021

Pandora Papers, Guillermo Lasso Mendoza presidente dell’Ecuador. Quattordici società offshore

I documenti dell’inchiesta internazionale dell’Icij svelano i segreti e i patrimoni dei potenti della terra

Guillermo Lasso Mendoza è presidente dell’Ecuador dall’aprile scorso. Ex banchiere, è entrato in politica nel 2012 fondando un partito di centrodestra chiamato Creo (Creare opportunità). Fa parte di una ricca famiglia che controlla il Banco Guayaquil, da lui diretto per quasi vent’anni. A partire dal 1998 ha ricoperto rilevanti cariche pubbliche: governatore della provincia di Guayas, ministro dell’Economia, ambasciatore. Nel 2011, quando si è candidato per la prima volta alla presidenza, ha conferito a un trust (chiamato GLM dalle sue iniziali) il proprio 40 per cento delle azioni della banca di famiglia, che ha come altri soci di maggioranza due suoi fratelli. Nel 2021 ha vinto le elezioni al ballottaggio, con l’appoggio di tutto il fronte conservatore, superando a sorpresa il candidato progressista che era in testa al primo turno.

 

I Pandora Papers ora collegano il presidente dell’Ecuador a 14 società offshore, con sede a Panama e alle Isole Vergini Britanniche. L’intera catena di società anonime, finora sconosciute, ha fatto capo per molti anni a due fondazioni private panamensi, intitolate a celebri italiani, Bernini e Barberini, che erano gestite da fiduciari dello studio Aleman, Cordero, Galindo & Lee (Alcogal) di Panama City.

 

Nel 2017 Guillermo Lasso ha firmato personalmente l’atto di trasferimento delle offshore in due nuove strutture fiduciarie di controllo, Bretten Trust e Liberty US Trust, costituite nel Sud Dakota, uno Stato americano che in questi anni è diventato un vero paradiso fiscale e societario.

 

Altri documenti finora rimasti riservati mostrano che anche due fratelli del presidente, Eugenia e Carlos, controllano altre reti di trust e società offshore.

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