Sebastian Pinera è il presidente del Cile dal 2018. Ricco imprenditore e leader politico della destra liberista, negli anni ‘70 aveva fondato Bancard, una nota compagnia di carte di credito, che gli ha fruttato una fortuna personale stimata in 2,8 miliardi di dollari. Entrato in politica, negli anni ‘90 è diventato senatore e nel 2010 è stato eletto per la prima volta presidente.
Nel 2017 l’agenzia di stampa cilena Ciper ha pubblicato le prime indiscrezioni su due società offshore costituite da Pinera e poi cedute ai figli. Nel 2018, quando si è ricandidato alla presidenza, Pinera ha promesso di conferire tutte le ricchezze della sua famiglia in un blind trust, cedendone ad altri la gestione. Ma non ha fatto menzione delle società offshore.
I Pandora Papers documentano che Pinera e i suoi familiari hanno gestito affari per centinaia di milioni di dollari tramite società offshore con sede nelle Isole Vergini Britanniche, dove non esistono tasse sui redditi personali né sui profitti aziendali.
In particolare, Pinera e la sua famiglia, nel dicembre 2010, hanno utilizzato una di queste offshore per vendere il 33,3 di una compagnia mineraria cilena, per 140 milioni di dollari, a un amico imprenditore, a sua volta schermato da un’altra società delle Isole Vergini. I documenti rivelano che il saldo dell’ultima rata del prezzo, pari a 9,9 milioni, era condizionata alla mancata istituzione di una riserva naturale nella zona della miniera. Diventato presidente, nel 2011, Pinera non ha istituito l’area di protezione, che veniva invece richiesta dai movimenti ambientalisti. Finora si ignorava questa clausola riservata dell’accordo tra società offshore che ha coinvolto la famiglia del presidente cileno.
Nel 2018, pochi giorni prima che Pinera iniziasse il suo secondo mandato presidenziale, un’altra offshore delle Isole Vergini Britanniche è stata sciolta, con conseguente liquidazione di beni per 3,4 milioni di dollari a favore di un’impresa cilena, di cui sono azionisti i quattro figli di Pinera.
Le società offshore controllate da Pinera e dai suoi familiari sono state costituite tra il 1997 e il 2000, hanno operato segretamente per circa 20 anni e sono state chiuse nel 2018, poco dopo le prime fughe di notizie sulla stampa cilena.