Milano 3 è stata l'ultima città satellite costruita dall'attuale premier quando faceva il palazzinaro. Ora è mezza cadente e piena di amianto. E nelle aree verdi vogliono costruire altri edifici. Così gli abitanti si sono arrabbiati
Vivere a Basiglio, il Comune più ricco di Italia, nel cuore del Parco agricolo sud di Milano.
Magari abitare accanto alla villa di Alba Parietti, o di Marco Columbro, o ancora a quella di Gerry Scotty. E pranzare al Golfino con Ennio Doris, l'amministratore delegato di Mediolanum che ha sede a Milano city, a qualche minuto di distanza dalla piazzetta principale di Milano 3, sempre nel comune di Basiglio. Un'oasi, ma solo apparentemente.
Sul territorio, infatti, sta per scatenarsi l'ira funesta di una vera e propria rivolta. Quella dei cittadini di Basiglio riunitisi in un Comitato per la difesa del territorio, che si stanno ribellando ad una ventilata speculazione immobiliare che coinvolgerà immobiliaristi illustri: dalla società di Fulvio Monteverdi, al gruppo Cabassi, passando per Paolo Berlusconi. Ma andiamo per ordine.
Qui, a Basiglio, il simbolo del biscione ancora campeggia tra un'aiuola e un café. Un'urbanizzazione concepita a tavolino tra gli anni '70 e '80 da Silvio Berlusconi con Edilnord. Costruzioni all'avanguardia con il cosiddetto "coffrage tunnel"(un sistema più industrializzato di posa a secco), tre tipi di viabilità: per veicoli, biciclette e pedoni. Un cittadina modello che permette di godere degli spazi (85 per cento di verde) e far uscire i bambini da soli.
Circa 10mila gli abitanti. La piazzetta, l'unica, l'agorà della cittadina: fronte lago, una dozzina le attività commerciali in tutto, di cui almeno 5 negozi di immobiliari. Un uomo in canoa, voga tutto il dì a raccattare le carte nel laghetto. Un paesaggio da vacanza. Peccato che nelle tettoie dei negozi vi sia l'amianto e che ora le residenze, fiore all'occhiello dell'edilizia rampante, cadano a pezzi. "Querce", "Olmi, "Faggi", nomi da favola, sono i complessi residenziali dove ci sono più problemi. "Abbiamo muffe, infiltrazioni, il cemento armato in evidenza sulle colonne portanti, di un color verdastro", spiega uno degli inquilini. Affittuari da nove anni senza contratto e con la casa in vendita ora, da parte dell'Alice Real Estate che pochi mesi fa le ha comprate (Querce ed Olmi, quelle dei Faggi sono di Cariplo) attraverso giri con altre due società dalle Casse del Notariato.
Nel 2008, una parte degli inquilini aveva persino fatto una proposta di acquisto alla Cassa del Notariato, per circa 22 milioni e 750mila euro. "Un'offerta, tuttavia, andata in fumo - spiega uno degli affittuari. "La Cassa del Notariato, non rispondendo alla proposta, l'anno successivo ha trasferito la proprietà al Fondo Flaminia, che poi ha venduto quest'anno (tramite altre società), a circa 18 milioni di euro, alla Stabilfin e alla Patron Capital, le due società che ora vendono con Alice Real Estate. Tra i 2300 ed i 2800 Euro a metro quadro per gli appartamenti (99 in tutto) che rientrano nella categoria energetica G, dove i lavori di ristrutturazione vanno da 1 miliardo al 1 miliardo e mezzo di euro.
In tutto ciò, il sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo, al suo secondo mandato con il PDL, in aprile, in previsione dell'approntamento del Piano di governo del territorio, ha parlato di nuovi progetti e della possibilità di concedere autorizzazioni per la costruzione di nuovi edifici. Nel frattempo, dopo aver visto cassare da parte dei cittadini la sua proposta di introduzione dell'ICI sui box auto, il sindaco ha aumentato l'addizionale Irpef e le tasse sulla refezione scolastica per i bimbi dei residenti e non.
Decisioni davvero poco popolari, tanto che, parte della cittadinanza, ormai stanca, già dal mese di maggio ha deciso di raccogliersi in un comitato, il Comitato per la difesa del territorio di Basiglio, appunto. Un folto gruppo di cittadini, diversi gli elettori del PDL, che ha preso contatto anche con l'associazione Parco Sud, ex Robin Hood, che nel 1993 dinanzi alla stessa ipotesi di incremento dei volumi abitativi nel comune di Basiglio, raccolse i cittadini in un referendum consultivo, facendo decadere la proposta dell'allora sindaco Alessandro Moneta, ex DC e passato in Forza Italia fin dal 1994. Nelle ultime settimane, il comitato si è riunito, hanno fatto volantinaggio ed informato gli altri cittadini, proponendo persino una petizione a favore della difesa del territorio. Il sindaco, di tutta risposta, gli ha negato la sala consiliare ed alle richieste di chiarimento del comitato, si è rinchiuso in un eloquente silenzio. Tanto che, in 250, si sono riuniti il 14 giugno al Golfino di Milano 3, il cui territorio sarebbe interessato dalle nuove costruzioni. L'area del golf è di proprietà di Fulvio Claudio Monteverdi tramite la sua Quattroeffe, ex Green Oasis ed In House s.r.l., che acquistò il terreno un paio di anni fa per circa 10 milioni di euro, "una cifra esagerata per un nove buche", ammette il Monteverdi.
L'imprenditore, fratello di Paolo e Lorenzo Monteverdi, gli immobiliaristi coinvolti nello scandalo delle case delle Olgettine in quanto proprietari tramite la loro Friza s.r.l., e con i quali è ora in causa, teneva d'occhio l'area del golf da tempo. "Già cinque anni fa avevamo contattato il sindaco per capire come sfruttare l'area – ricorda Monteverdi. A tutt'oggi, la sua società sarebbe pronta ad un investimento da 30 milioni di euro per l'area che potrebbe non comprendere solo il golf ma anche i terreni limitrofi: i campi sportivi di Paolo Berlusconi, i terreni vicino al depuratore del gruppo Cabassi (impresa vicina alla famiglia del Presidente della Provincia Guido Podestà), alcuni terreni demaniali.
"Nella mia società – precisa Monteverdi – non ci sono uomini dell'amministrazione né politici." Pare che non esista attualmente una cordata definita di imprenditori coinvolti nella costruzione di nuove case, tuttavia – chiosa ancora Monteverdi – insieme a Paolo Berlusconi potrei occuparmi della costruzione della tangenzialina che collegherebbe l'ingresso di Milano 3 (nord) con Cascina Colombaia (sud)", unendo, come vorrebbe il sindaco Cirillo, Milano 3 e Basiglio.
Intanto in Comune, racconta il Monteverdi, "per incentivare le nostre proposte di costruzioni ci siamo resi disponibili per dare un liceo alla cittadinanza." Ma è proprio questo quello che vogliono i cittadini?