Roma e Milano non combattono l'inquinamento. Nella classifica dell'Agenzia europea dell'ambiente sulle strategie per migliorare la qualità dell'aria, le due città sono rispettivamente ultima e penultima. Dieci i parametri utilizzati dall'European Environmental Bureau, tra cui: i trasporti pubblici, la tutela dei ciclisti e dei pedoni, le politiche antitraffico e la presenza di zone a traffico limitato.
Tra le 17 città europee esaminate Roma ha ottenuto il punteggio peggiore, 38. Prima in classifica è Berlino con 84 punti su 100. A ridosso della capitale tedesca con 82 punti ci sono Copenhagen e Stoccolma. Seguono Vienna e Zurigo con 80. Scorrendo la classifica verso il basso spuntano Londra, Madrid, Bruxelles e Stoccarda con 58. Roma dunque è il fanalino di coda. E si capisce il perché.
La zona di Cinecittà ha visto sfondare il limite di tolleranza di emissioni di Co2 ben 48 volte nel 2009, quando nel 2005 erano state 26. Solo il 28% dei cittadini della capitale usa un tram, un autobus o la metro. Anche perché, si legge nel rapporto, non c'è una strategia complessiva di promozione del trasporto pubblico. La conclusione dei lavori di costruzione della terza linea metropolitana è prevista nel 2014. Diiventa allora impossibile chiudere tutta la zona centrale della città alle auto. Tanto che il piano sarebbe dovuto partire nel 2011, ma per ora è rimasto solo sulla carta.
Nella compilazione del documento richiesto dall'Europa l'amministrazione comunale non risponde sulla costruzione di un sistema integrato di piste ciclabili e di marciapiedi. Ecco spiegata la bocciatura da parte di Bruxelles.
Non va tanto meglio a Milano. Il capoluogo lombardo ha ricevuto un punteggio di 44 su 100. Il 2030 è la data fissata dall'amministrazione per raggiungere gli standard di inquinamento fissati dalla Commissione europea. Troppo tardi. Il traffico rimane intenso. Per 102 volte in un anno a Milano Verziere, vicino piazza San Babila, non è stato rispettato il limite di emissioni. L'Ecopass non ha funzionato. Con tariffe troppo basse, spiegano dall'agenzia per l'ambiente, non diminuisce il numero delle vetture che entrano in centro città. Se è vero che le piste ciclabili coprono circa 120 km, il servizio di bike sharing resta approssimativo. L'informazione è scarsa e l'utilizzo delle bici è possibile solo in alcune ore del giorno.
A Londra la lotta all'inquinamento si è ridotta di anno in anno. "Il sindaco della capitale inglese – si legge nel report dell'agenzia– ha negli ultimi anni compiuto dei passi indietro nello sviluppo di una rete di trasporto pubblico". Il perimetro della zona a traffico limitato è stato ridotto e i limiti d'accesso per i veicoli più inquinanti saranno operativi nel 2012. Chi non perde tempo invece è Berlino, la prima della classe. 36 spazi a pagamento sparsi in tutta la città dove poter parcheggiare e da lì salire su metro o bus. L'inquinamento legato al traffico che si è ridotto del 55%, il numero dei giorni in cui l'aria è stata "sporca" sceso al 45%. Per il 2025 è programmata la riduzione di un quarto della popolazione automobilistica attuale e il parallelo aumento del trasporto pubblico e delle piste ciclabili. Numeri da capogiro se confrontati con il Belpaese.