Arsenico, idrocarburi, piombo, zinco, rame e mercurio. Il mare della Maddalena è stato avvelenato dalla Cricca di Guido Bertolaso.
"L'Espresso" lo aveva denunciato per primo, attraverso un'approfondita inchiesta di Fabrizio Gatti. Adesso a confermare le nostre accuse sono i periti della Procura di Tempio Pausania che hanno depositato le loro relazioni, da cui risulta un inquinamento marino e dei fondali esteso anche oltre la fascia di mare campionata.
I risultati delle analisi compiute dal capitano di fregata Fabio Poletto, ex comandante della capitaneria di porto di La Maddalena ed esperto in geologia, e del biochimico e geologo marino Sandro Demuro, dell'Università di Cagliari, hanno evidenziato lo stato di estrema pericolosità dello specchio d'acqua davanti al Main Center (la palazzina che avrebbe dovuto ospitare il G8 poi spostato all'Aquila) e la ricaduta di materiali inquinanti in un'area sottomarina che va dai nuovi pontili all'isola di Santo Stefano. «I materiali inquinanti», riferisce il quotidiano "La Nuova Sardegna", «rendono pericolosa non soltanto la balneazione, ma anche la pesca e il transito nell'intera area, che si estende per una decina di ettari».
L'inchiesta, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica Riccardo Rossi, mira a far luce sulla disatrosa bonifica commissionata da Bertolaso all'azienda di suo cognato, Francesco Piermarini, 53 anni, fratello di sua moglie, per complessivi 72 milioni di euro di soldi pubblici. Al momento risultano indagati, per inquinamento ambientale, falso (per le fatturazioni in eccesso) e altri reati, i rappresentanti legali della Cidonio Spa - l'impresa alla quale la struttura di missione della Protezione civile guidata da Bertolaso affidò l'incarico di bonificare il tratto di mare dell'ex arsenale - e le ditte subappaltanti che lavorarono nella realizzazione del mancato G8 del 2009.
Intanto lo stesso magistrato ha già aperto una seconda inchiesta, riguardante le bonifiche ambientali effettuate a terra - nel Main Center, l'ex arsenale e l'ex ospedale della Marina Militare - e sui costi che sono stati sostenuti a carico dello Stato.
Secondo Bertolaso, responsabile di tutta l'operazione G8, suo cognato era stato scelto solo in quanto «grande esperto di bonifiche».