Ugo Bergamo, ex sindaco, è assessore comunale alla mobilità e ai trasporti.
Come si salva Venezia da una pressione turistica divenuta ormai insostenibile?
Tendenzialmente siamo contrari al numero chiuso, perché è comunque una limitazione alla libertà personale e alla possibilità per tutti di accedere alla città.
Quindi?
Serve un severo controllo del traffico negli accessi alla città, oltre che una diversificazione degli itinerari turistici; tutti arrivano - magari con tre sole ore a disposizione - e vogliono andare a vedere Piazza San Marco. Questo provoca gli intasamenti che conosciamo, specialmente in certi periodi dell'anno.
Avete estratto dal cilindro il tram, progetto però molto contestato...
Il sistema tram che stiamo portando sino a San Basilio e Piazzale Roma permetterà proprio di avere due accessi reali di avvicinamento alla città; saranno importanti anche i terminal, che ancora non sono sviluppati ma che dovranno drenare gran parte del traffico in arrivo a Venezia.
Impossibile lavorare sulla stagionalità?
Purtroppo o per fortuna, i confini tra alta e bassa stagione si sono assottigliati perché c'è un turismo in tutte le stagioni. Studiare incentivi per i periodi meno ricchi di turisti diventa molto difficile.
Niente bacchetta magica, insomma.
Quello del turismo a Venezia è un fenomeno che va gestito e su cui ancora non abbiamo potuto ottenere effettivi, concreti risultati. Vorremmo anche garantire una convivenza più compatibile tra residenti e turisti: che sono una ricchezza per la città, ma a volte anche un fastidio per gli abitanti.
Intanto però il centro storico si sta svuotando...
Sono diversi anni che assistiamo a un progressivo spopolamento e a un esodo verso la terraferma. Ci vorrebbero grandi interventi, ma tutte le risorse sono andate per il Mose: l'abbiamo detto a Governo e Parlamento.
Cosa chiedete a Roma?
Servono risorse importanti che consentano la permanenza delle attività tradizionali come il piccolo commercio, che favoriscano il risanamento delle abitazioni e che vadano incontro alle giovani coppie, affinché restino in città. Interventi che ovviamente non può fare il Comune; speriamo che la nuova legge speciale li preveda.
Le grandi navi continuano a sfilare davanti a San Marco...
Lì non abbiamo competenza, ma il sindaco Orsoni aveva chiesto severe limitazioni ancor prima della tragedia del Giglio. Ora qualcosa pare si stia muovendo.
L'allarme17.07.2012
Il turismo sommerge Venezia