Sui Frecciarossa in questi giorni passa un addetto con la divisa di Trenitalia che chiede donazioni. Obiettivo: finanziare la comunità di Sant'Egidio. Quella di Andrea Riccardi, membro del governo e gran tessitore della lista Monti
di Francesca Sironi
10 gennaio 2013
«Cioccolatini, signori e signore, dolcetti e leccornie». Negli ultimi giorni, sui treni veloci Roma - Milano, è un via vai di controllori che non guardano al biglietto. Passano tra gli scomparti solo per vendere scatole di cioccolatini a forma di casetta. Sono volontari delle Ferrovie dello Stato, impegnati a raccogliere fondi per finanziare il restauro di cinque case famiglia della Comunità di Sant'Egidio: due a Genova, due a Napoli e una a Messina. È la campagna di solidarietà del Natale 2012 promossa dal gruppo guidato da Mauro Moretti a sostegno della rete fondata dall'attuale ministro Andrea Riccardi, iniziata il 10 dicembre scorso e che dovrebbe terminare proprio questo venerdì.
«È la terza volta che proponiamo un'iniziativa di solidarietà per le feste natalizie», spiega Amedeo Piva, direttore delle Politiche sociali e dei rapporti con le associazioni di Fs: «Negli anni scorsi abbiamo sostenuto una mensa della Caritas nel centro di via Marsala a Roma e un rifugio per senza fissa dimora alla stazione Centrale di Milano». Da tempo le Ferrovie dello Stato sostengono progetti per persone svantaggiate, come la rete di "Help Center" sui binari rivolti alle persone che vivono in strada o gli spazi offerti alle associazioni fra i locali dismessi dal gruppo. Quest'anno però, per la prima volta, i fondi saranno indirizzati a iniziative che hanno poco a che fare con le stazioni: le case famiglia della Comunità di Sant'Egidio. Un'eccezione importante che non è passata inosservata: «Ma l'argomento è lo stesso: anziani, povertà, senza fissa dimora», spiega Piva, mettendo le mani avanti.
L'opportunità dell'intervento infatti, in piena campagna elettorale, con il cattolico Riccardi che tesse le fila del nuovo elettorato pro-Monti, può sembrare poco convincente, per il tempismo più che per i nobili obiettivi. «Il ministro Riccardi ha capito che la sua presenza potrebbe causare imbarazzi, per questo è molto attento e non si espone» commenta Piva. Intanto però, dopo anni di finanziamenti diretti solo a progetti che avevano luogo fra macchine, binari e vecchi centri di smistamento, le Ferrovie dello Stato hanno scelto di sposare la comunità del ministro, con tanto di comunicati, spot e 70 volontari dell'azienda pubblica impegnati a raccogliere le offerte per le case famiglia: «L'idea era venuta da tempo», commenta Piva: «Ci sembrava la logica prosecuzione del lavoro fatto finora a sostegno delle persone emarginate».
Quanti fondi siano stati raccolti con la campagna sui treni, non è dato saperlo. I contributi tra l'altro non arriveranno solo dalla vendita dei cioccolatini: ai viaggiatori di Trenitalia viene proposta da giorni una piccola offerta alla Comunità di Sant'Egidio ogni volta che acquistano un biglietto, allo sportello come alle macchinette. Molti, anche così, avranno dato il loro contributo. «Le donazioni vanno direttamente a un conto della Comunità, non passano da Fs», sottolinea il responsabile delle politiche sociali del gruppo. Intanto però il sodalizio Moretti-Riccardi è iniziato: «Non sappiamo ancora a chi sarà dedicata la campagna natalizia dell'anno prossimo», conclude Piva: «Forse potrebbe continuare il programma di quest'anno».