La neve blocca la statale e la "perla delle Dolomiti" resta isolata: niente luce, niente riscaldamento, negozi chiusi e cellulari senza rete. Così manager, politici, avvocati e Vip vari rispolverano il meglio repertorio dei cinepanettoni di Bodi e De Sica

“Lei non sa chi sono io”. L'agente della Polstrada scrolla il capo e allunga lo sguardo oltre il Vip al volante del Porsche Cayenne. Ci saranno cento macchine, lì incolonnate. Vogliono tutti andare a Cortina, ma non c'è storia: natura batte conto in banca 2-0.

La Statale 51 dell'Alemagna collega la perla delle Dolomiti e l'Alta Pusteria, passando per passo Cimabanche e sfiorando il lago di Misurina. Brutta strada, tornanti e curve secche. Decine di alberi sono caduti sulla strada: i rami carichi di neve fradicia non hanno retto alle copiose nevicate delle ultime 24 ore e si sono abbattuti sull'asfalto e sulle linee elettriche. Poco fuori Dobbiaco, la colonna ormai è infinita.

Pare di vedere Christian De Sica e Massimo Boldi, ma sarà solo una suggestione. Laggiù, Cortina è isolata. In centro, nella via Roma dello struscio in pelliccia, si potrebbe quasi sciare. Niente luce, niente riscaldamento. Negozi chiusi. Cellulari, neanche a parlarne. Qualcuno riscopre romanticamente la cena a lume di candela. Chi c'è, magari, trova il lato positivo. Come Guido Barilla: “Abbiamo spalato la neve tutto il giorno, ma rivivendo atmosfere d'altri tempi”.

A trentadue chilometri di distanza, la poesia è del tutto sconosciuta, anzi: il repertorio di minacce e intimazioni – epurato delle bestemmie – è praticamente sterminato.
“Mi faccia parlare col suo capo”
“Togliete quei c...zo di quattro alberi dalla strada e fateci passare”
“Non ha capito: mi aspettano per cena”
“Lei si sta mettendo nei guai, questo l'ha capito vero?”

Manager, politici, avvocati, giudici. Un po' tutti contro tutti, un po' tra loro coalizzati.
“Stagli incollato, se passa lui gli andiamo dietro. Ma non sgommare che finiamo in testacoda”.
L'agente allarga le braccia: “No, guardi, mi spiace la strada è chiusa. Non posso farla passare, neppure a suo rischio. Ha presente gli alberi di traverso? Ecco...”

Tra i molti in fibrillazione c'è anche Alfonso Signorini, direttore di Chi: “Cortina è isolata, le strade sono completamente interrotte, mancano luce e riscaldamento e nevica pure come Dio la manda, mai vista roba del genere». Un incubo. Era arrivato a soli 10 chilometri. Ingrana la retro e torna a Milano.

Poco fuori Dobbiaco, i più iniziano a rinunciare. Niente Cortina, allora. Ma il problema è trovare dove dormire, in Alta Pusteria. Tra Dobbiaco, San Candido e Sesto, tutti i quattro stelle e oltre sono pieni. Scatta il gioco vediamo-chi-arriva-prima. Qualcuno deve tornare indietro, sino a Brunico. E la neve che continua a scendere.
Un Suv sbanda e finisce a bordo strada, affondato nella neve poco oltre San Candido. Nessuno si ferma: bisogna correre a cercare un albergo. Mors tua, vita mea.