Succede in Alto Adige, nelle città amministrate dal centrosinistra. La polizia passa alla linea dura contro l'accattonaggio. E le amministrazioni plaudono l'iniziativa. 'Contro il racket dei mendicanti', dicono. E a Merano per la strada non puoi più chiedere neanche le firme

Il primato in classifica, lo si difende anche sequestrando l'elemosina; in qualche caso, persino espellendoli dall'Italia. Lo sanno anche i mendicanti, senza aver letto il dossier annuale del Sole24Ore sulla qualità della vita, che in Trentino-Alto Adige di soldi ne girano parecchi. Trento è la città più vivibile della penisola, Bolzano la segue a ruota. Così, con l'apertura dei tradizionali mercatini di Natale, oltre alle orde di turisti sono arrivati centinaia di questuanti: scatenando l'ira funesta di alcuni Comuni e le imbarazzate reazioni di altri.

Le giunte che amministrano le principali città del Trentino-Alto Adige, tutte di centrosinistra, non hanno una linea comune sul tema dell'accattonaggio. Anzi: il Pd si sta involontariamente rivelando efficientissimo nell'applicazione del principio del bastone e della carota.

A Trento, la prima mossa spetta ai carabinieri, con un blitz al mercato settimanale. Individuano una quindicina di mendicanti per lo più romeni, li identificano e ne multano la metà: 54 euro d'ammenda a testa, per violazione del regolamento cittadino di polizia urbana. Ovvero, elemosina in “zona vietata”. Il sindaco Alessandro Andreatta (Pd) segnala il “crescente fastidio verso queste persone segnalato da molti concittadini” ma nicchia rispetto alla possibilità di modificare il regolamento per consentire il sequestro dei proventi, come deterrente.

Poco più a sud, nella “ridente” Rovereto, è la polizia a togliere d'impiccio la politica: blocca un romeno di 21 anni che sta facendo la questua davanti all'ospedale, gli sequestra i 115 euro che gli trova addosso – commento non ufficiale: “alla faccia...” - e gli affibbia pure un decreto d'allontanamento, applicando un decreto legge del 2007: via dall'Italia entro trenta giorni, stracciato il permesso di soggiorno e tanti saluti.

“La situazione è diventata insostenibile” spiega il dirigente del commissariato di Ps Leo Sciamanna “siamo passati alla linea dura perché ormai ci sono anziani che vengono persino minacciati fisicamente”. La pensa più o meno così anche il vicesindaco Pd di Bressanone, Gianlorenzo Pedron, plaudendo all'operazione dei vigili urbani che, forti di un'ordinanza comunale sull'elemosina “petulante”, svuotano le tasche a dieci accattoni dell'Est Europa. Insistenti, troppo. “Non abbiamo intenzione di fare gli sceriffi” argomenta Pedron “ma se i mendicanti sono molesti o aggressivi, è giusto che la polizia municipale intervenga e sequestri loro l'incasso della giornata. Noi come Comune finanziamo sei mense. Servizi per gli indigenti veri”.

Eccolo qui, il tema vero: poveracci o schiavi del racket dell'elemosina?
In questi giorni vediamo molte facce nuove, arrivano anche da Verona”, è la risposta indiretta del direttore della Caritas di Bolzano, Pio Fontana. Nel capoluogo altoatesino non se la sono sentita di sequestrare gli introiti: “La polizia non ci ha ancora chiarito se, come città, siamo finiti anche noi nel mirino di organizzazioni che impongono forme di racket agli accattoni” spiega Luigi Gallo, assessore alle politiche sociali in quota Rifondazione. Sua l'idea di stampare e distribuire in tutta la città 50 mila mappe con l'indicazione di mense, dormitori e altri servizi sociali. L'idea sarebbe questa: passi davanti a un mendicante, lui (o lei) ti porge la mano e tu, invece di tirare fuori il portafogli, gli porgi la cartina che tieni in tasca e gli dici: “Ecco, guarda, qui puoi mangiare gratis”.

Il bizzarro deterrente-social deve ancora dimostrare la sua reale forza persuasiva. Il racket dell'elemosina certo esiste, e sfrutta per lo più disabili quasi ridotti in schiavitù. Arrivano a bordo dei furgoni, vengono “sbarcati” dai loro padroni, si schierano in vari punti della città e porgono la mano dalla mattina alla sera. Secondo la polizia, arrivano a intascare anche più di 100 euro al giorno. Ci sono vecchi che stanno inginocchiati sui marciapiedi per ore, giovani con i “cani da impietosimento” (perché è dura dirlo, ma ci si commuove più facilmente davanti a un quattrozampe gracile che a un giovane clochard), storpi in precario equilibrio su una vecchia gruccia di legno, ma anche finti invalidi che zoppicano a comando e che, finito il turno, si allontanano saltellando su due gambe come nulla fosse.

Questione delicata, che investe il “politically correct”, registrando però un crescente nervosismo in chi si vede quasi inseguito per strada. Per completare il quadro della terra del Bengodi, a Merano non si sono ancora occupati dell'accattonaggio, ma se ne sono inventata un'altra: il divieto di raccogliere firme per strada, senza banchetti autorizzati. Così, non ci sarà neppure il disturbo di essere fermati dai ragazzi dei centri di recupero che ti chiedono “Scusi, lei è contro le droghe?”