Il decesso sarebbe avvenuto dopo l'utilizzo del dispositivo nella questura. Sarà l'autopsia a chiarire le cause della morte

Pescara, un trentenne è morto di infarto dopo essere stato colpito con il taser dalla polizia

Un giovane di trent'anni è morto per un arresto cardiaco dopo essere stato colpito con un taser nella questura di Pescara. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo è stato soccorso dal 118 e trasportato d'urgenza in ospedale, dove è deceduto nonostante i tentativi di rianimazione. Al momento, non è stata accertata una correlazione diretta tra l’impiego del dispositivo elettrico e l’arresto cardiaco

La procura di Pescara ha comunicato in una nota che l'arresto è avvenuto per resistenza a pubblico ufficiale, superata – secondo quanto riferito – mediante l’uso di uno storditore elettronico. Una volta condotto nelle camere di sicurezza per gli accertamenti di rito, l’uomo ha accusato un malore. Sulla vicenda indaga la procura della Repubblica di Pescara.

 

Lo scorso anno, si sono verificati due casi simili a Bolzano. La sperimentazione del taser in Italia è iniziata nel 2018 ed è stato introdotto definitivamente nel 2022, sebbene già nel 2007 il Comitato Onu contro la tortura ne avesse criticato l’uso. Attualmente, il dispositivo è in dotazione a centinaia di sedi tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

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