Una società specializzata ha monitorato le frenetiche conversazioni sul social network nelle ore successive all'addio del Pontefice: decine di migliaia i cinguettii sul Vaticano, il picco un'ora dopo l'annuncio

L'ultima volta era successo 600 anni fa, e di certo - all'epoca - non c'erano i social network.

Oggi, le dimissioni di Papa Benedetto XVI - che ha annunciato la sua decisione di lasciare il soglio pontificio il prossimo 28 febbraio - hanno scatenato una vera e propria frenesia digitale. Battute salaci, analisi serie e aggiornamenti in rete si sono rincorsi fino all'ultimo colpo di tastiera. Un po' in affanno Facebook, che si è bloccata per l'overdose di post, più in forma Twitter che ha retto il colpo senza collassi.

Quasi un paradosso, per una notizia pronunciata in latino e commentata da tutto il pianeta nel più moderno dei linguaggi.

L'analisi condotta su Twitter tra le 12 e le 21.30 circa di lunedì 11 ha registrato un flusso di dati intorno ai 60 mila tweet, con un massimo di 354 cinguettii al minuto.

Gli utenti attivi - 43.014 - hanno generato un totale di 131.604.148 impression, calcolate moltiplicando il numero di tweet effettuati da un singolo utente per il numero dei suoi follower. Il picco in cui si è scatenata la folla ciarliera, alle 12.30 circa, quando il web aveva già macinato cronache, editoriali, corsivi, commenti e info sulla notizia choc.



Tra gli utenti più popolari durante il confronto (per mention o retweet) si posiziona al primo posto @pontifex (2.687 tweet), l'account ufficiale di Papa Benedetto XVI, seguito da un milione e mezzo di followers.



Pieno di menzioni anche per @dio, a quota 1.050 citazioni. La cosa curiosa è che l'account - Doi Takashi, giapponese - dev'essersi trovato trascinato in una somma di citazioni senza comprendere bene il perché.

Mentre @iddio, burlone italiano che ha twittato tutto il giorno (“Il #Papa lascia il pontificato. Gli avete detto troppe cosacce via Twitter. Cattivi, followi, cattivi”), si è visto sospendere l'utenza in serata: “Apprendo ora che @Iddio è stato sospeso da twitter. C'è qualcosa che non ci hai detto, Ratzy?”, si chiedeva ironicamente @mattjrphoto.



Al vertice delle testate on-line, l'@huffpostitalia, seguito da @corriere.it e @fam cristiana, nel computo degli utenti più attivi nelle conversazioni. A guidarle, @_prozac_girl (123 tweet con la parola chiave #dimissionipapa) che ieri scriveva: “La crisi si fa sentire, pure il Papa non arriva a fine mese”.



Tra le superstar di twitter per numero di follower, al primo posto si colloca eluniversal con oltre un milione e trecento seguaci, ed elmundoes, seguito da 995.456 account.

Le parole chiave e gli HashTag Ma quali parole hanno twittato più spesso gli utenti? Al primo posto “papa” (citata 7.688 volte), seguita da “que” (6.342 volte), “renuncia” (4.281) e “dimissioni”, digitata 3.701 volte.



Tra gli hashtag più popolari, invece, la vetta la guadagna #papa (44.096 volte), e subito dopo #dimissionipapa (20.508 utilizzi) e #elpapadimite (2.399 citazioni).



L'ultimo tweet digitato da Benedetto XVI, dal suo account @Pontifex, domenica10 febbraio, è stato: «Dobbiamo avere fiducia nella potenza della misericordia di Dio. Noi siamo tutti peccatori, ma la Sua grazia ci trasforma e ci rende nuovi». E qualcuno ha visto in questa frase un preannuncio della decisione che avrebbe comunicato di lì a poco.

L'analisi è stata condotta da The Fool, società che si occupa di Social Media, monitoraggio della reputazione online, SocialCRM, Social Intelligence e servizi di IP-Protection.