Attualità
30 luglio, 2013

Basta coi parcheggiatori abusivi

La rivolta contro la piaga, diffusa soprattutto a Sud, parte da un gruppo su Facebook. Che raccogliendo le storie di chi è stanco di piegarsi a questo racket fa pressione sulle giunte comunali. E a Napoli e Palermo si cominciano a vedere i risultati

"Che fa, me lo offre un caffè?". A Palermo, Catania, Napoli, Roma ormai il parcheggiatore abusivo è diventato un'abitudine. Sono attivi nei giorni feriali, soprattutto nelle affollate vie del centro; e di sera, per la movida. Ma ormai si organizzano anche per "coprire" i grandi eventi, come le feste patronali o i concerti. Non parliamo poi, in estate, delle spiagge: in alcuni casi arrivano a transennare le strade, mettendo su un vero e proprio servizio alternativo a quello ufficiale.

L'opinione pubblica appare divisa: per alcuni sono soltanto dei disoccupati - spesso immigrati - che con l'"obolo" tirano a campare. Altri invece si organizzano per contrastarli, ritenendoli attigui alle organizzazioni criminali: in diverse città stanno nascendo gruppi di protesta contro quello che viene considerato come un vero e proprio "pizzo", analogo al racket delle estorsioni imposto ai commercianti. L'esperienza pilota è a Palermo: il gruppo Facebook "Posteggiamo i posteggiatori" in un anno di vita ha già superato gli ottomila membri e incassato interessanti risultati mediatici e politici, portando in piazza - per reazione - gli stessi parcheggiatori abusivi.

Nato nell'agosto del 2012 e animato da una decina di giovani, il gruppo punta sulla strategia d'attacco: organizza flash mob, volantinaggi, campagne sui social network e su YouTube, per sensibilizzare i cittadini e spingerli a ribellarsi al "pizzo". Gli slogan: "Palermo, arruspigghiati"; "Io non mi scanto e non pago" (dal siciliano: "Palermo, svegliati"; "Io non mi spavento e non pago"). E via ai video che registrano gli abusivi, al mail-bombing alle istituzioni locali, alle foto con tanto di sorriso accanto alla propria macchina rigata, sfoggiata come un trofeo da "resistente". Su Facebook, uno dei militanti ha addirittura postato una mappa di Google che visualizza tutti i luoghi del parcheggio abusivo. E si moltiplicano perfino gli appelli alla "Santuzza", Rosalia, patrona della città: "Liberaci tu da questa piaga".

E così, forte del crescente consenso sul web e grazie allo spazio ottenuto sulla stampa locale, "Posteggiamo" sta facendo pressione sulla giunta guidata da Leoluca Orlando in modo da ottenere un provvedimento che affini i mezzi di contrasto nelle disponibilità delle forze dell'ordine. Il "modello" è offerto da una ordinanza sindacale varata lo scorso febbraio dal primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, che ha inasprito le sanzioni oggi previste: alle semplici multe disposte dal Codice della strada (da 765 a 3.076 euro, ma inefficaci perché la gran parte dei parcheggiatori risultano nullatenenti) ha aggiunto nuove sanzioni amministrative e la possibilità di un'imputazione penale.

La guerra nel capoluogo siciliano è appena aperta. L'ultimo episodio, il 26 luglio: commercianti e posteggiatori hanno devastato l'arredo urbano (aiuole e piante) della nuova isola pedonale di Piazza San Domenico, nel celebre mercato della Vucciria, perché danneggia le attività di entrambe le categorie. Ma la prima sfida a viso aperto risale al maggio scorso: una notte, un gruppo di ragazzi di "Posteggiamo" ha fatto piovere 5 mila volantini sulle principali vie di Palermo, invitando i concittadini a ribellarsi agli abusivi. L'indomani uno spettacolo del tutto inedito: un centinaio di posteggiatori si riunisce davanti al Palazzo delle Aquile, sede del Comune, protestando e chiedendo tutela: "Il lavoro è dignità: siamo parcheggiatori abusivi onesti", recitano i cartelli, con un vistoso ossimoro. "Non diamo fastidio a nessuno, e anzi rendiamo un servizio alla cittadinanza: i palermitani ci conoscono e ci vogliono bene da anni".

E non è che abbiano poi tutti i torti: il riferimento è in particolare a tutti quegli automobilisti che lasciano ogni mattina le chiavi al "Capo", che sia "Zu Salvo" o "Concetta", perché vista la carenza di posti la parcheggi in doppia fila. Il marsupio si carica di mazzi di chiavi, auto escono ed entrano: un servizio che può costare due euro alla volta, o che si può comodamente acquistare con un "abbonamento" di 30-40 euro mensili. Ma ti può capitare di pagare di più anche se scegli le strisce blu: di regola farebbe un euro all'ora, ma alcuni posteggiatori comprano intere mazzette di biglietti che rivendono poi al dettaglio, facendosi retribuire con un "ricarico" di almeno 50 centesimi a tagliando.

Un vero problema insomma, visto che non tutti i cittadini sono compatti in questa battaglia di legalità. C'è chi semplicemente tollera i parcheggiatori abusivi, e anzi dà del "razzista" a chi li denuncia e contrasta. E poi c'è proprio chi è "connivente": molti commercianti, che grazie a questo servizio vedono facilitata la vita dei propri clienti, e i tanti frequentatori del centro che hanno bisogno di mollare l'auto, non importa se in seconda o terza fila, per raggiungere in fretta la propria destinazione. Non a caso l'ordinanza di De Magistris, non solo da un lato denuncia le connessioni dirette tra alcuni parcheggiatori abusivi e la camorra - "Si è scoperto che chi operava in prossimità degli ospedali Cardarelli e Monaldi era contiguo al gruppo camorristico di Secondigliano, mentre quelli di via Chiatamone ai gruppi della zona della Torretta" - ma dall'altro segnala che molti "conducenti di automobili e diversi titolari di esercizi pubblici" si avvalgono di questi operatori completamente in nero. E infatti le multe introdotte a Napoli, aggiunte a quelle già previste dal Codice della strada, vanno a sanzionare non solo il parcheggiatore, ma anche chi gli consegna le chiavi della propria auto.

A Palermo Orlando è quindi pronto a varare un'ordinanza simile, ma già da qualche mese ha dichiarato guerra ai parcheggiatori abusivi: non solo in un documento ha equiparato il fenomeno all'estorsione, definendolo "pizzo da strada", ma ha inaugurato, qualche settimana fa al concerto di Jovanotti, un'operazione "strade pulite" con l'impegno comune di vigili urbani, polizia, carabinieri e guardia di finanza. Gli agenti, in divisa e in borghese, hanno contrastato il bagarinaggio, tipico di ogni grande concerto, ma hanno anche assicurato - a detta almeno dei militanti anti-parcheggiatori - il primo evento "completamente privo di abusivi". "E dire - spiega Gaetano Crivello, uno degli animatori del gruppo Facebook - che in queste occasioni arrivano a chiedere dai 5 ai 10 euro per automobile, transennando perfino le strade". "Occorre una vera e propria ribellione civile e il rifiuto sistematico da parte di tutti i cittadini - rincara il sindaco di Palermo - Così come tutti noi consideriamo un dovere non pagare il pizzo, tutti gli automobilisti devono considerare un dovere il non pagare questo 'pizzo da strada'". A Napoli c'è già una mail e un numero verde del Comune dove si possono segnalare gli abusi, e lo stesso viene richiesto a Palermo.

Sia la giunta palermitana che gli ottomila anti-abusivi rifiutano le accuse di "razzismo" e l'equiparazione "posteggiatore uguale extracomunitario", ma come si sa il web è incontrollabile: tanto che i gestori della pagina Facebook hanno dovuto moderare l'introduzione dei post, visto che parecchi aderenti avevano cominciato a scrivere commenti omofobi o pesantemente razzisti, con insulti anche molto pesanti verso i loro avversari. "Il nostro fine è solo quello di segnalare chi fa minacce e danneggia le auto, o aggredisce le persone, perché magari è contiguo alla mafia - concludono i ragazzi di "Posteggiamo i posteggiatori" - Se poi qualcuno vuole, spontaneamente, dare dei soldi a chi è gentile e non ti impone il pagamento, resta sempre libero di farlo".

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