Virtual Race, la nuova frontiera
del gioco d'azzardo legalizzato
Scommesse sportive virtuali: si giocano online o in agenzia, su eventi simulati (calcio, cavalli, tennis, automobilismo) con una grafica digitale di alto livello. Un evento ogni cinque minuti. E soldi a palate. Per i gestori e per lo Stato
È la nuova frontiera del gioco d'azzardo legalizzato. Arriva direttamente dai bookmaker inglesi e sta già facendo registrare incassi da capogiro alle agenzie che lo gestiscono, da Lottomatica con il suo brand “Better” a Sisal Matchpoint, dalla Snai sino a Intralot. Va sotto il nome di “Virtual Race”, ma anche “Virtual Games”. Sono le scommesse sportive virtuali: una nuovissima tipologia di gioco che si basa su eventi simulati al computer, con una grafica d'altissimo livello digitale, modello Playstation.
Si gioca online o in agenzia: puntata minima di un euro (quindi molto appetibile), ma soprattutto un play-out elevatissimo: il 90% dell'incasso deve essere redistribuito tra i vincitori. Si gioca a quota fissa, su eventi simulati come partite di calcio, match di tennis, gare d'automobilismo, corse di cavalli (trotto, galoppo e ostacoli) e altri spettacoli più “esotici”, dallo speedway alle corse di levrieri. Tutti questi eventi hanno un loro palinsesto e, come spiega Sisal, “adottano le tipologie di scommesse degli eventi classici”, per cui - ad esempio - per le partite di calcio vale il classico 1X2 della vecchia schedina del Totocalcio. sisal1-jpg Ogni cinque minuti un evento, e soldi a palate. Per chi? Per i gestori (l'aggio sugli altri giochi è mediamente dell'8 per cento) e per lo Stato, che normalmente si tiene il 12 per cento. Il preambolo di ciascuna gara dura in genere tre minuti e presenta le squadre, i corridori, i concorrenti o quant'altro, a seconda dello sport prescelto. Seguono il giro di pista (per i cavalli o le corse automobilistiche) e gli “highlights” delle partite di calcio o dei match di tennis, commentati con tanto di replay. Infine, l'ultimo minuto è riservato al risultato del match o all'ordine d'arrivo della gara.
Per rendere ancora più appetibili le “Virtual Races”, ciascun colosso del settore si sta inventando un po' di tutto. Sul circuito Sisal, per dirne una, le partite e i match virtuali sono commentati da voci notissime come quelle di Bruno Longhi e Carlo Pellegatti. I punti vendita della rete sono stati allestiti con terminali appositi, maxischermi fino a 42 pollici e monitor per verificare quote e risultati.
Nelle sale scommesse, le Virtual Races funzionano benissimo perché sono meno alienanti rispetto alle slot, e il ritmo continuo assicura una dipendenza monetizzabile. Si parte alle sette del mattino, sino alle dieci di sera (sulla rete Intralot Italia, sino alla mezzanotte); i bar che hanno un “corner” di Sisal, Snai o altre agenzie stanno già installando i primi terminali, per cui le scommesse virtuali – legali, legalissime – apriranno presto un nuovo fronte nella battaglia che molti Comuni stanno dichiarando all'azzardo, specie nei locali pubblici vicini a scuole, ospedali e altri luoghi sensibili. lottomatica1-jpg Non solo: dai primi di gennaio si può giocare anche online, sui portali delle maggiori agenzie, e presto si potrà scommettere anche su smartphone: un'offensiva a tutto campo, giustificata dagli incassi da capogiro che gli addetti ai lavori già prospettano.
“Lo sport virtuale – spiega Ian Hudson sul portale Gioconews - è il prossimo prodotto più importante per il mercato del gaming italiano. Le aziende operano attraverso una licenza pubblica e i due principali canali di mercato sono quello fisico e l'online. Negli ultimi anni il mercato italiano del gioco ha registrato una crescita costante, più significativamente nel segmento online. E questo prodotto potrebbe rappresentare un motivo di crescita in più”.
Come detto, il nuovo sistema è certificato dal Monopolio di Stato (AAMS) che ha definito un play-out (restituzione di una percentuale delle giocate agli scommettitori vincenti) tra l'80 e il 90 per cento delle scommesse singole e tra il 60 e il 90 per cento di quelle plurime. In un suo “allegato tecnico” di 39 pagine, l'agenzia delle Dogane definisce le regole d'ingaggio, dalla gestione delle piattaforme virtuali all'archivio anagrafico dei concorrenti e delle squadre.
Chissà, magari sarà stata la tanto vituperata burocrazia ministeriale, più che la fervida fantasia dei gestori, a partorire capolavori come questi: gara di levrieri con Chi Min, Pancho, Fontamara, Decameron e Winner; corsa di cavalli con Bello de Nonna, Vamosrafa, Criniera di Velluto, Gocce di Rugiada e Traghettatore; quanto al calcio, derbyssimi come Labronici-Viola (Livorno-Fiorentina) e partitoni come Zebre-Magica (Juve-Roma). Come direbbe Totò: e io pago...