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19 agosto, 2025Mosca apre a un faccia a faccia con Kiev, mentre i leader europei chiedono unità e garanzie di sicurezza
Il presidente russo Vladimir Putin ha dato il suo assenso a un incontro bilaterale con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, che dovrebbe svolgersi entro la fine di agosto in una sede ancora da stabilire. Alcune fonti vicine all'amministrazione Usa avrebbero riferito a Reuters che il summit potrebbe tenersi in Ungheria. L’iniziativa, coordinata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, prevede anche un successivo vertice trilaterale e viene già considerata un passaggio storico. Come ha confermato lo stesso Zelensky, sul tavolo ci sarà anche la delicata questione dei territori occupati, finora rimasta ai margini delle discussioni ufficiali, nonostante le ripetute proposte avanzate da Trump nelle scorse settimane.
La decisione di Mosca ha dato nuovo slancio alla diplomazia internazionale e a Washington, nel corso di intensi colloqui tra Zelensky, Trump e i principali leader europei, è emersa una posizione comune: prima di qualsiasi accordo serve un quadro credibile di garanzie di sicurezza per Kiev. La premier italiana Giorgia Meloni ha sottolineato che "unità e giustizia" sono condizioni indispensabili per costruire una pace duratura. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito che nessuna soluzione potrà essere imposta all’Ucraina e che ogni negoziato dovrà passare per un coinvolgimento diretto di Kiev. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha insistito sul "costo umano inaccettabile" del conflitto, iniziato nel febbraio del 2022 con l'invasione russa dell'Ucraina. "Ogni singolo bambino ucraino rapito dalla Russia deve essere restituito alle proprie famiglie", ha dichiarato. Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito Putin "un predatore, un orco alle nostre porte", mettendo in guardia dal rischio di abbassare l'attenzione mentre le truppe russe intensificano gli attacchi.
Nel frattempo, infatti, Mosca continua ad attaccare diverse città ucraine. Le autorità di Kiev hanno denunciato oltre 270 droni e 10 missili lanciati durante la notte di martedì 19 agosto, in una delle offensive più devastanti dell'ultimo mese. Sono stati riportati danni significativi alle infrastrutture energetiche nelle regioni di Poltava, Kremenchuk e Lubny, dove circa 1500 famiglie e 119 aziende sono rimaste senza elettricità. "Mentre a Washington si lavorava intensamente per promuovere la pace, sotto la guida dei presidenti ucraino e Usa, con la partecipazione dei leader europei e della Nato, Mosca ha continuato a fare l'opposto della pace: più attacchi e distruzione", ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. Questi attacchi, ha ricordato, "dimostrano quanto sia fondamentale porre fine alle uccisioni, raggiungere una pace duratura e garantire solide garanzie di sicurezza".
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