Come funziona la condivisione delle vetture, in Italia e nel mondo, e quali sono i servizi che si stanno diffondendo con maggior successo
AUTO CONDIVISE? ANCHE IN ITALIA SONO UNA REALTÀ, sempre più diffusa. Tra crisi e cambiamento dei costumi, ?il car sharing offre una soluzione economica e pratica per risolvere ?il problema dei parcheggi e le spese ?per l’automobile di proprietà. A Milano ci sono quasi 100 mila utenti iscritti ?ai servizi di car sharing, che vengono forniti da cinque società diverse con 1500 vetture a disposizione. A Roma secondo il sindaco Ignazio Marino ?in pochi mesi si è arrivati a 60 mila persone.
IL MECCANISMO È SEMPLICE: in alcuni casi si paga un abbonamento iniziale, intorno ai 30 euro, e poi c’è un prezzo per ogni minuto d’uso, inferiore ai 30 centesimi, tutto compreso. In genere, ?il veicolo disponibile più vicino viene individuato con una app sul telefonino, che segnala la posizione e poi registra la riconsegna. In alcuni casi, non è neppure necessaria la scheda-chiave: ?si usa un codice trasmesso dallo smartphone per aprire e partire.
L’USO PIÙ FREQUENTE RIGUARDA PROPRIO GLI SPOSTAMENTI IN CITTÀ. Secondo i dati diffusi da Car2go, le sue Smart vengono usate per noleggi di durata compresa tra 20 e 60 minuti. ?La compagnia tedesca a Milano schiera 450 vetture, mentre la flotta di Enjoy sta per raggiungere il numero di 600 Fiat 500. E anche la Bmw sta per sbarcare nel capoluogo lombardo con le Mini di Drivenow. Per chi preferisce una scelta verde, invece, E-vai e EqSharing propongono vetture elettriche, con libero accesso alle zone Ztl. Bisogna però fare riferimento alle isole ecologiche per il ritiro e il parcheggio.