È questo imprimatur insperato che dà la svolta al progetto di Cristiano Gentili: un “audiolibro sociale” per fermare le atrocità contro gli albini d’Africa. Un primo passo seguito da dieci premi Nobel per la pace, che hanno aderito all’iniziativa nata nel 2010.

Di fronte a queste storie l’amico Josephat sorride mesto, tanto è assuefatto alla disperazione. Io resto sconvolto e quando torno in Italia non sono più lo stesso». Dal confronto con questa banalità del male nasce il libro “Ombra bianca”, autopubblicato su Amazon. Ma non gli basta. Ed ecco l’idea di un audiolibro corale. Il romanzo viene suddiviso in migliaia di frasi che altrettante voci possono scandire sul sito grazie all’applicazione di una società di giovani ingegneri, la Quest.it.
Frasi da sussurrare, cantare, interpretare. E soprattutto da registrare. L’obiettivo è intonare un enorme mosaico vocale, una campagna di sensibilizzazione che parta dall’Italia. E che però ha bisogno del sostegno dell’opinione pubblica. Come fare? «In un anno ho scritto quattromila mail a politici e uomini di cultura, senza risposta». Un muro di silenzio, rotto solo dal Papa che legge l’appello e ne resta colpito.
«Mi ha fatto chiamare dal suo cerimoniere per invitarmi come relatore a un Simposio internazionale sull’Africa e concedermi udienza privata. Negli appartamenti di Santa Marta il pontefice mi ha ascoltato e quando gli ho proposto di partecipare all’audiolibro ha accettato subito. Legge alcuni passi, li registra, mi abbraccia. Sceglie le parole di padre Francis, che dopo il declino della chiesa africana incarna la rinascita dei valori cristiani: la vita di un essere umano vale quanto un’intera umanità. Quando a un certo punto temo di non aver registrato, lui mi sprona: “rifacciamolo no?” E ripete la lettura. Poi mi saluta accompagnandomi alla porta e spegne la luce alle sue spalle. In quel momento è come se si sia rotto l’argine della disumanità».
A novembre Frederik Willem de Klerk, ex presidente sudafricano e premio Nobel per la pace con Mandela, incide un’altra frase e invita gli altri Nobel a contribuire. Così lo scorso mese Betty Williams, Leymah Gbowee, Tawakkol Karman, Jody Williams, Stephen Goose, Lord Trimble, Mairead Maguire e Shirin Ebadi, durante il Summit dei Premi per la pace a Roma cui Gentili è invitato da José Ramos-Horta, regalano la propria voce. L’arcivescovo anglicano Desmond Tutu invia un videomessaggio, pure il Dalai Lama aderisce. E Gentili prosegue nella sua opera, per raccogliere quante più voci possibile. Perché - come recita un proverbio africano - finché i leoni non avranno una voce, la storia della caccia sarà sempre raccontata dai loro cacciatori.