La figlia di Salvatore ora 'sponsorizza' sui social network un locale che fa pranzi veloci, intestato alla storica assistente di Salvatore Ligresti. Un nuovo business da cui si vorrebbe far nascere una catena

La nuova vita della famiglia Ligresti: dalle polizze ai panini. Come quello alla “mortadella superlusso” che costa 4,50 euro ed è il più economico del menù di “Pret a Panin”, nuovo bar pubblicizzato ?su Facebook da Jonella Ligresti e dalla figlia Ludovica, con tanto ?di inviti sulle bacheche degli amici. Perché tanto entusiasmo per ?un caffè dove si servono prime colazioni e pranzi veloci? Per capirne il motivo bisogna scavare un po’ nei documenti ufficiali della Domo srl, la società a cui è intestato il locale.

Amministratore unico è Rosanna Belloni, storica assistente dell’ingegner Salvatore Ligresti, papà di Jonella, che compare come socio (con una quota del 5 per cento) della Finsa, la finanziaria a cui fa capo la Domo. Il resto ?della Finsa è invece intestato alla Compagnia Fiduciaria Nazionale, che da sempre custodisce le quote delle aziende di famiglia.

Il “Pret a panin” è stato inaugurato a metà novembre in una delle zone calde della movida milanese, di fronte alla stazione di Porta Garibaldi. Si trova nello stesso edificio occupato dall’Atahotel Executive, albergo che un tempo faceva parte dell’impero di famiglia e che poi, dopo il dissesto, è passato all’Unipol assieme a Fondiaria-Sai. Non ha ancora un sito web ma grandi ambizioni: alla cassa spiegano che «la speranza è di far nascere una catena». Poco prima di avviare la nuova avventura, Jonella e i suoi familiari avevano deciso di chiudere un’altra esperienza nel settore: a luglio hanno venduto per 400 mila euro al manager che già lo gestiva il ristorante Origami, sempre in zona Garibaldi. Gli affari non andavano benissimo, anche perché a lungo bloccati da lavori di ristrutturazione.

Meglio dunque partire con un nuovo business. Nel caffè di certo non si vedrà Paolo Ligresti, il più giovane dei figli di Salvatore, anch’egli travolto dalle inchieste giudiziarie e sfuggito agli arresti grazie alla residenza in Svizzera. A novembre Paolo ha spezzato un altro legame con l’Italia, vendendo le quote detenute in Platinhome, una società ?che gestisce 11 suite di lusso nel centro storico di Firenze, ?affittate a turisti e inquilini facoltosi.